Emergenza Covid: ottobre caldo per industria Valle d’Aosta
Le organizzazioni sindacali hanno incontrato l'assessore alle Attività produttive, Luigi Bertschy
A causa dell’emergenza Covid, si prospetta un “Autunno caldo”. E’ quanto prevede la Fiom, che esprime “forte preoccupazione per il settore dell’ industria e dell’artigianato che con il lockdown stenta a ripartire”.
I vertici Fiom – e altre sigle sindacali – hanno incontrato l’assessore regionale alle Attività produttive, Luigi Bertschy, per fare il punto della situazione in un momento drammatico.
“Spesso ci troviamo di fronte a piccole imprese a gestione familiare che non riescono neppure a riaprire l’attività – sottolinea il segretario dei Metalmeccanici, Fabrizio Graziola -. Eppure stiamo parlando di aziende che pur piccole lasciano un segno importante nell’economia valdostana”.
Autunno caldo
“Per quanto riguarda le aziende più grandi si prospetta un autunno caldo dal punto di vista del calo produttivo”.
- Per la Cogne Acciai Speciali sono previste ulteriori settimane di cassa integrazione e il nostro pensiero va agli oltre 150 contratti a tempo determinato.
- Alla Shiloh a fine anno è prevista la conclusione della procedura di pre concordato. “Questo vuol dire che il 2021 ci dirà se quest’azienda continuerà a vivere o no”, dice Graziola.
- La sede valdostana della Datalogic è in procinto di chiudere. “Questo comporterà il trasferimento dei 13 dipendenti: una decisione che la Fiom non può accettare”.
“Servono idee chiare – scandisce Graziola -, perché ci sono molti aspetti che devono essere tenuti sotto controllo. In questa seconda ondata dell’emergenza Covid la maggior parte delle aziende continua la produzione, ma a causa del rischio dei contagi i lavoratori sono spesso preoccupati e allarmati”.
“Come Fiom non intendiamo bacchettare nessuno – dice il segretario dei metalmeccanici valdostani -, né tanto meno ergerci a detentori di una verità assoluta. Vogliamo però che si parli di lavoro senza tentennamenti. Il periodo di emergenza sanitaria ha fatto venire a galla i problemi che già esistevano nel tessuto industriale valdostano”.
“L’assessore durante l’incontro ha parlato di collaborazione – sottolinea Graziola -. Noi vogliamo parlare anche di attenzione per quanto concerne la salute, la sicurezza e la tutela dei diritti dei lavoratori”.
Parlare di industria
“La Fiom ha un unico interesse, quello di tutelare il più possibile i lavoratori – conclude Graziola -. Non ci appassiona il cercare di rimanere in equilibrio tra le varie parti (Regione, Confindustria e aziende), ci interessa però il futuro di chi tutti i giorni contribuisce alla produzione, cioè i lavoratori, cuore pulsante degli stabilimenti. Serve l’ impegno di tutti affinché si inizi in Valle a parlare di industria senza ritrosie”.
(re.aostanews.it)