FeuDora: Giuseppe Nirta ha patteggiato 5 anni di reclusione
L'inchiesta delle Fiamme gialle era incentrata su un giro di cocaina ed eroina smerciate in Valle d'Aosta, anche durante il lockdown primaverile
Giuseppe Nirta, imputato nel processo FeuDora incentrato su un giro di cocaina ed eroina in Valle d’Aosta, ha patteggiato 5 anni di reclusione e 18 mila euro di multa davanti al gip di Aosta Davide Palladino.
Il 68enne nato a San Luca e residente in Valle d’Aosta dagli anni ’90 è ritenuto dagli inquirenti il vertice di una “piramide criminosa” che, nella “roccaforte” del Quartiere Dora (Aosta), si occupava dello smercio di stupefacenti.
Oltre a Nirta, difeso dall’avvocato Giuseppe Gallizzi, hanno patteggiato anche Giuseppe Ficara (5 anni), Laura Ficara (3 anni e 9 mila euro di multa), Massimo Penti (1 anni e 5 mesi e 900 euro di multa), Marco Casone (un anno e 2 mila euro) e Daniele Ferrari (un anno e 4 mesi e 6 mila euro). Christian Brédy (43 anni di Sarre) è stato invece condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione e al pagamento di 18 mila euro di multa; assolta invece Adriana Chiambretti.
Su richiesta del suo difensore, Nirta oggi potrà lasciare il carcere per passare ai domiciliari.
L’inchiesta
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di finanza, una volta giunti in Valle gli stupefacenti venivano gestiti, occultati e smerciati soprattutto nel Quartiere Dora.
In base a quanto emerso dalle indagini, infatti, Nirta era diventato il principale punto di riferimento per gli assuntori di droga sulla piazza valdostana. Durante il lockdown primaverile, con la crescente difficoltà per gli spacciatori di reperire la droga, il pregiudicato era diventato ancora più potente; tanto che in un’intercettazione invitava i suoi “vassalli” ad alzare i prezzi.
(f.d.)