Aosta: addio al colonnello Mauro Spreafico, maestro delle prime spedizioni
I funerali saranno celebrati lunedì 9 novembre alle 14.30 nella chiesa di Sant'Orso
“Oggi ha posato lo zaino a terra l’alpino Mauro Spreafico, un uomo di straordinarie qualità umane, che tanti allievi hanno avuto il privilegio di conoscere e apprezzare”.
Parole di elogio, stima e già colme di nostalgia. Questo il modo scelto da L’Alpin Valdotèn, la pagina Facebook del Gruppo alpini di Aosta per ricordare il Colonnello, scomparso venerdì 6 novembre, pochi giorni prima di compiere 85 anni.
I funerali del colonnello Spreafico saranno celebrati oggi, lunedì 9 novembre alle 14.30 nella chiesa di Sant’Orso, ad Aosta.
Il colonnello Mauro Spreafico
Pietra miliare della Scuola militare alpina fino agli anni ‘90, Mauro Spreafico è stato un esempio e un punto di riferimento per gli Allievi Ufficiali di Complemento che, sotto il suo comando, hanno frequentato i corsi alla “Cesare Battisti”. Ma non basta perché tanti Ufficiali e Sottufficiali delle truppe alpine hanno svolto i corsi di formazione e di specializzazione nella sezione sci alpinistica all’epoca della sua direzione. A tutto questo, si vanno ad aggiungere le numerose pubblicazioni del servizio Meteomont, che portano i suoi contributi in quanto esperto conoscitore della montagna.
Il ricordo del figlio, il generale Matteo Spreafico
«Era un uomo con grandi capacità organizzative, conoscenze ed esperienze nel settore della montagna e delle condizioni meteo – ricorda il figlio Matteo, Generale Comandante del Centro addestramento alpino -. Questo gli ha permesso, ad esempio, di compiere con successo diverse esperienze internazionali, tra cui quelle in Alaska e in Norvegia».
E proprio l’Antartide ha colpito nel segno. «Quella spedizione (seguita poi da altre) – ricorda il figlio – ha visto mio papà operare in supporto al personale scientifico dell’Enea per la costituzione della base italiana nella Baia di Terranova.
All’epoca scisse: “Nel natale dell’85, prima spedizione, piantando due tubi innocenti nel terreno, facemmo il primo alzabandiera del nostro tricolore….”. E ricordo che venne definito dai suoi colleghi come “una pietra angolare sulla quale si è fondata l’esperienza di tutti noi, un maestro specialmente nelle prime spedizioni”».
Insomma, un pilastro della Smalp, ma non solo, anche un esempio di come la montagna vada affrontata in cordata, insieme, superando uniti le vie impervie e i passaggi stretti verso la vetta.
A rendere ancora più dolce il tramonto, le parole dei suoi alpini delle compagnie Auc. «Tutti noi lo ricordiamo con gratitudine quale Comandante. Con il suo esempio ci ha trasmesso valori di rettitudine, impegno e rispetto delle persone e delle regole che ci hanno accompagnato nella nostra vita».Signore delle cime, su nel paradiso, lascialo andare per le tue montagne.
Mauro Spreafico lascia la moglie Andreina, i figli Matteo con Barbara e Chiara con Massimo e le affezionate nipoti Giulia, Alice ed Elisa.
(al.bi.)