La micro di Variney si trasforma in struttura Covid: i 29 ospiti saranno trasferiti
Il presidente dell'Unité Grand Combin, Marco Calchera: «Tutti partecipiamo allo "sforzo bellico" contro il virus»
Sono 29 gli attuali ospiti della microcomunità di Variney che, appena sarà definito una sorta di cronoprogramma, dovranno essere trasferiti. Il motivo è semplice: la struttura di Gignod sarà dedicata interamente ai pazienti Covid. La Regione ha infatti comunicato all’Unité des communes Grand Combin di attivare le procedure del caso.
Gli spostamenti
«In base alle condizioni sanitarie e alla territorialità di provenienza – spiega il presidente dell’Unité Marco Calchera -, gli utenti saranno trasferiti, oltre che nella struttura di Roisan o in quella di Doues, a Pontey o Gressan. Vi potrebbe poi essere la possibilità di spostare qualcuno al Père Laurent di Aosta».
Ancora incertezza però sulle tempistiche.
Nella giornata di giovedì 6 novembre, il presidente dell’Unité e il suo vice (Gabriel Diemoz) hanno incontrato i sindacati, gli operatori che lavorano a Variney e, infine, i parenti degli ospiti della struttura. «I sindacati – continua Calchera – hanno sollevato alcune questioni, ma noi abbiamo assicurato che il personale non subirà nessun tipo di variazione ad esempio dal punto di vista contrattuale». Venti oss resteranno in servizio a Variney, mentre gli altri saranno distribuiti nelle altre strutture dell’Unité.
Agli oss, precisa Calchera, «abbiamo spiegato lo scenario e da parte loro c’è stata una profonda comprensione della situazione. Da parte nostra c’è la piena consapevolezza del fatto che l’operazione è anche legata a una questione di protezione degli anziani presenti nella micro. Gli oss, comunque, hanno fornito una risposta ammirevole in termini di disponibilità».
Infine, Calchera e Diemoz hanno incontrato i parenti degli ospiti della struttura di Variney. «E’ stato un incontro più complesso rispetto agli altri – ammette il presidente dell’Unité -, con passaggi intensi e dolorosi per qualcuno. La situazione non è semplice. Non solo per noi che siamo compartecipi di queste decisioni non facili, ma anche per i parenti. Sono state sollevate numerose obiezioni. Ma si è trattato di domande e preoccupazioni legittime. In questo momento, però, tutti partecipiamo allo “sfrozo bellico” contro il virus».
I parenti degli utenti hanno poi chiesto ulteriori incontri per capire le modalità e le “garanzie” per gli spostamenti e «noi gireremo la richiesta all’Ausl e all’Assessorato regionale alla Sanità», afferma Calchera.
I dati
«A Variney resteranno 20 operatori – precisa il presidente -, che saranno affiancati agli infermieri e agli oss dell’Ausl».
La micro di Roisan dispone di 24 posti letto, di cui 21 attualmente occupati; nella struttura due ospiti sono risultati positivi (si trovano in isolamento), mentre due sono isolati per precauzione. A Doues, invece, su 20 posti letto 15 sono occupati; 7 gli utenti positivi in isolamento. Qui «abbiamo utenti che erano già risultati positivi nella prima ondata e che ora sono nuovamente positivi – spiega il segretario dell’Unité Fulvio Bovet -. La differenza rispetto a prima, però, è che le persone malate stanno meglio».
A Variney, invece, attualmente non risultano ospiti positivi.
(f.d.)