Univda: l’ateneo aderisce al Manifesto dell’Università inclusiva
Si propone di favorire l’inclusione negli atenei italiani di studenti e ricercatori richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale
Univda: l’ateneo aderisce al Manifesto dell’Università inclusiva. Si propone di favorire l’inclusione negli atenei italiani di studenti e ricercatori richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e si fonda su sei principi fondamentali: non discriminazione, accoglienza, conoscenza, integrazione, valorizzazione delle differenze, partecipazione.
Il manifesto
Il Manifesto è promosso dall’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati e ha come presupposto di partenza la convinzione che le esperienze culturali, tecniche e intellettuali di cui i rifugiati sono portatori possano costituire una grande risorsa per l’Italia e concorrere alla realizzazione di azioni di “terza missione” delle Università per la valorizzazione della conoscenza e la promozione dello sviluppo sociale, culturale ed economico delle società e dei territori.
Come il documento evidenzia in premessa, attualmente oltre 70 milioni di persone nel mondo sono costrette a sfollare a causa di conflitti, violenze e persecuzioni: di questi, quasi 26 milioni sono riconosciuti come rifugiati. Soltanto il 3% di loro, secondo le stime dell’Unhcr, ha accesso oggi all’istruzione superiore: eppure, la formazione universitaria rappresenta uno strumento fondamentale nel processo di integrazione dei giovani beneficiari di protezione internazionale e un requisito essenziale per il raggiungimento di una loro piena autonomia sociale, culturale e professionale.
Gli impegni
La rete delle 38 Università italiane aderenti al Manifesto si impegna a intraprendere o ad ampliare attività e programmi congiunti che consentano il superamento di problemi – anche di carattere economico e amministrativo-burocratico – che ancora troppo spesso impediscono ai giovani rifugiati l’accesso all’istruzione universitaria. Le iniziative previste contemplano quindi la possibilità di attivare servizi di assistenza nelle procedure di riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero, di informazione e di tutoraggio; l’attivazione di borse di studio e forme di sostegno, anche attraverso il coinvolgimento della comunità locale e tramite iniziative di private sponsorship; la promozione di corridoi universitari per l’ingresso legale di giovani selezionati per le loro capacità ricollocati da Paesi terzi.
Il commento
La Rettrice dell’Ateneo, Mariagrazia Monaci, sottolinea come la partecipazione alla rete interuniversitaria promossa dall’UNHCR costituisca «non soltanto uno stimolo culturale all’approfondimento interdisciplinare di temi come le migrazioni forzate e le loro cause, la protezione internazionale e il diritto allo studio, ma anche un’importante occasione per favorire nella comunità dell’Ateneo un dialogo tra studenti, ricercatori, docenti e cittadinanza su contenuti trasversali che, per la loro complessità e attualità, meritano di essere affrontati a partire da conoscenze scientificamente fondate».
(re.aostanews.it)