Scuola: da una scatola di biscotti al volo di un drone, ecco il microcapteur
E' un sensore per misurare temperatura, umidità e livello delle polveri sottili, il progetto di ricerca di cinque studenti del V anno del Manzetti che hanno trascorso il periodo di alternanza-scuola lavoro all'Arpa.
Scuola: da una scatola di biscotti al volo di un drone, ecco il microcapteur.
Mettete insieme un processore Arduino, due sensori, una pila da 9 volt e cinque studenti del V anno del Manzetti motivati e preparati e voilà che sensore per misurare temperatura, umidità e livello di polveri sottili nell’aria prende vita.
Il lavoro di ricerca del microcapteur
E’ il lavoro di ricerca di Michel Ferrod e Federico Zappia della V A e André Ramolivaz, Fabio Scali e Erik Sacchet della V B dell’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni dell’Istituto Manzetti di Aosta che giovedì scorso è stato presentato dagli stessi studenti nell’ambito del convegno sul tema ‘Riscaldamento a legna tra cambiamenti climatici e qualità dell’aria’.
Senza il supporto di alcun adulto, gli studenti hanno completato il loro lavoro di ricerca, effettuato durante le tre settimane di stage del Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, la ‘vecchia’ alternanza scuola-lavoro all’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale.
La sfida degli studenti ricercatori
«Non abbiamo passato il tempo compilando grafici excel, tutt’altro – spiegano i ragazzi -.
L’Arpa ci ha commissionato un lavoro proponendoci una sfida interessante e noi abbiamo colto l’occasione di crescere e lavorare insieme responsabilmente. Abbiamo superato i problemi, approfondito aspetti, provato e riprovato che tutto funzionasse (il prototipo presentato è il terzo realizzato ndr)».
Così, in occasione del convegno ospitato alla sala BCC, gli studenti hanno ricevuto i complimenti dell’Arpa e del meteorologo Luca Mercalli per «il progetto, la realizzazione, il collaudo, la raccolta, l’elaborazione dei dati e la qualità della presentazione dell’esperienza».
Giusto coronamento è stata quindi la possibilità di esporre il proprio lavoro al pubblico in una conferenza in cui sono state, oltre al resto, raccontate esperienze di ‘Citizen Science’ ossia quelle che rendono i cittadini volontari parte attiva di particolari attività scientifiche come ad esempio il monitoraggio della qualità dell’aria.
Dalla scatola di biscotti al volo di un drone: il microcapteur
I ragazzi hanno realizzato un sensore, un microcapteur catturatore di polveri sottili collegato a un processore – poi inserito in una scatola di biscotti, infine montato su un drone che a Saint-Christophe ha volato registrando i dati relativi alle polveri sottili a diverse altezze. I dati ottenuti sono stati successivamente raccolti e analizzati.
«Ringrazio l’Arpa – ha commentato il professore coordinatore del progetto Roberto Crétier – per averci dato una grande possibilità.
I ragazzi, entrando in un ambiente dove si fa ricerca sono di certo molto stimolati.
E i risultati li abbiamo visti. La proposta di lavoro assegnata loro da Arpa è stata svolta con serietà, impegno, entusiasmo e in totale autonomia.
Quando ho incontrato i ragazzi, l’ultimo giorno di lavoro e mi hanno riferito di aver scritto una relazione finale di trenta pagine ho subito capito quanto è stata significativa questa esperienza».
Nella foto in alto, i cinque studenti-ricercatori con i compagni e gli insegnanti.
(re.aostanews.it)