Scuola fluida: si apprende ovunque, senza mascherina né distanziamento
L'associazione Utopie Concrete lavora perchè la scuola parentale per la primaria e secondaria di primo grado diventi realtà anche in Valle.
Scuola fluida: si apprende ovunque, senza mascherina né distanziamento.
Una scuola fluida che si adatta al contesto dove la stessa si trova: al supermercato, in classe, per strada, sull’autobus o nel bosco.
Proprio come un liquido fa con il recipiente che lo contiene.
L’idea di Utopie Concrete
Il progetto è dell’associazione Utopie Concrete che sta lavorando perchè la scuola fluida diventi realtà anche chez-nous.
«Non si tratta di un progetto campato per aria ma un’esigenza sentita da tante famiglie che si è acuita durante i mesi del confinamento e maturata ulteriormente in questo avvio di anno scolastico – commenta l’educatore ambientale e referente del progetto Ronni Bessi -.
L’idea di una scuola parentale – contemplata dalla legge, mi preme precisare – nasce dal positivo esperimento di ‘A scuola di montagna’, una iniziativa di Utopie Concrete che ha avuto un ottimo riscontro tra le famiglie e che ha permesso lo scorso anno di utilizzare l’ambiente come strumento per cavarsela da soli oltre che moyen di conoscenza per tanti bambini e ragazzini».
Il progetto
Si tratta di un progetto di autoorganizzazione familiare e istruzione domiciliare, il cosiddetto homescooling, una proposta educante nella quale non ci sarà la separazione tra vita quotidiana e apprendimento, rivolta a bambini e ragazzi tra 6 e 14 anni.
«Un esempio pratico? A scuola si può fare educazione alimentare, ma guai a toccare i cibi, o peggio provare a cucinarli.
La scuola fluida lo permetterà: si farà sì educazione alimentare, ma anche cucinando i cibi che si studiano, imparando a manipolare gli alimenti, a occuparsi degli scarti ecc…
Naturalmente la scuola fluida segue i programmi ministeriali, integrandoli però con esperienze di vita, in un apprendimento che non è legato all’aula di scuola ma è continuo: a casa, in classe, sul pullman, mentre si fa la spesa al supermercato. Dovranno essere sostenuti gli esami nelle scuole pubbliche per ‘certificare’ la promozione».
Niente mascherina
«Un altro aspetto qualificante della scuola fluida è l’aspetto relazionale, oggi, tra mascherine e distanze, completamente mortificato.
Il progetto prevede un apprendimento per piccoli gruppi – 5/6 studenti massimo, assimilabili per legge ai convittori o al nucleo familiare. Per questa ragione, non saranno necessari distanziamento sociale e mascherine.
I bambini e il loro insegnante di riferimento saranno considerati alla stregua di una famiglia».
Gli altri progetti
Non solo la scuola fluida; con la collaborazione dell’associazione Opera Omnia Onlus (la stessa che ha realizzato e distribuito oltre 7 mila mascherine durante i mesi del lockdown e che si occupa di progetti di aiuto in Senegal, ndr) Utopie Concrete ha messo in piedi anche due innovativi servizi innovativi: Bambi Sitting e Teen Coaching e Mrs e Mr Doubtfire.
Il primo è un nuovo servizio che educativo per bambini più grandicelli e adolescenti; non un doposcuola ma l’occasione per sperimentare concretamente ad esempio come farsi da mangiare, come compilare o pagare un bollettino, come fare la spesa o prenotare una visita al CUP.
Mrs e Mr Doubtfire è invece un progetto per ri-educatori, perchè come dice la parola stessa rieduca se stessi al rapporto con i propri figli e diventa un sostegno educativo per meglio intercettare i nuovi bisogni dei giovani, per ascoltare le difficoltà e le paure, per un sostegno extrascolastico o un aiuto emotivo per accrescere la loro autostima, «un modo perchè i ragazzi abbiano modelli autorevoli e non autoritari nei quali rispecchiarsi».
Chi desidera informazioni sulla scuola fluida può contattare Ronni Bessi al numero 338-4530940.
(c.t.)