Comunali Aosta, PCI: «Abbiamo già governato bene, metteteci alla prova»
Comizio di chiusura per il Partito comunista italiano che sostiene il candidato sindaco Francesco Statti e il vice Dario Ortolano
«Abbiamo già governato Aosta e l’abbiamo fatto bene, chiediamo di essere di nuovo messi alla prova». È questo il motto scelto dal Partito Comunista italiano nel comizio di chiusura che lancia la candidatura alle comunali di Francesco Statti e Dario Ortolano.
La candidatura
Nel contesto di piazza Narbonne, la pattuglia rossa che punta a rientrare a piazza Chanoux, prova a far sentire la propria voce e a spiegare perché occorre dare nuovamente l’opportunità a falce e martello di varcare la soglia del Consiglio.
Prima, però, il candidato sindaco, Francesco Statti, prova a mettere la parola fine sulla querelle e a spiegare il perché della mancata unione della sinistra.
«Innanzitutto è già difficile definire la sinistra – dice Statti -, perché in alcune sue forme è un po’ ambigua e fa politiche che con la sinistra centrano ben poco».
Il PCI, però, pare averci provato. «Ho fatto inviti alla collaborazione a fine 2019, ma dopo il primo sì, ecco immediata la retromarcia – continua Statti -. Probabilmente da parte degli altri c’era la volontà di andare da soli e così l’accordo è saltato. Ne abbiamo preso atto e tra mille difficoltà è nata la nostra avventura».
Il programma
Avventura che si è tradotta in un programma «nato percorrendo a piedi la città, anche se io la conosco molto bene, visto che ci sono nato e cresciuto» spiega ancora Francesco Statti, che poi snocciola le priorità.
Problema traffico
Il problema principale, per il PCI, è «un traffico che la città non regge più – dice -. Uno studio che abbiamo analizzato, parla di 69 mila auto al giorno in ingresso ad Aosta. L’unico modo per risolvere il problema è creare parcheggi gratuiti ai quattro punti cardinali e condurre le persone in centro con mezzi pubblici elettrici».
Per i residenti del centro, invece, «abbiamo pensato di dare la possibilità di parcheggiare nelle zone blu a un euro al giorno, ovviamente solo per chi non ha il garage».
A questo si aggiungerebbe «la pedonalizzazione del centro, almeno dall’Arco all’area Ferrando – continua Statti -. Io vedo Aosta come un grande centro commerciale a cielo aperto e solo la pedonalizzazione può permettere di crearlo».
Con la pedonalizzazione, poi, «la pista ciclabile non avrebbe neanche tutto sto senso, si potrebbe girare liberamente – racconta ancora Statti -. Il Piano Generale del Traffico, a parte un accenno per l’Arco d’Augusto, non è stato minimamente sviluppato».
Il verde
Altro cruccio riguarda il decoro. «Si parla sempre di Aosta verde – attacca Statti -, ma di verde ce n’è ben poco, come ci sono poche aiuole, che peraltro sono tenute male; la manutenzione è pessima», tanto che al Quartiere Cogne «gli alberi impediscono anche ai lampioni di proiettare la luce».
Economia
Secondo il candidato sindaco, poi, «Aosta non sta così bene economicamente come dicono», perché dalla relazione di fine mandato si vedono «milioni di euro» di crediti non riscossi, nonché una «spesa corrente troppo elevata», pur a fronte di «tagli al personale» e con «poco spazio per gli investimenti. Sinceramente non so come facciano a dire che i conti sono a posto».
Sociale
Il PCI, poi, pone l’accento sul sociale, in un’Aosta «che sta invecchiando» e nella quale ci vuole «un’analisi attenta di questo fenomeno, perché non possiamo abbandonare gli anziani dopo anni di lavoro; ci sono attività nei quartieri, ma siamo sicuri che si tratti di ciò di cui hanno bisogno»?
Stesso discorso vale per «i bambini – continua Statti -, sono il nostro futuro e noi dobbiamo portarli dalla nascita alle soglie dell’occupazione. Al di là dello studio bisogna pensare altro per loro, che non sia il bighellonare, ma piuttosto spingerli verso lo sport. Serve un’analisi approfondita, anche per recuperare impianti abbandonati come il maneggio e soddisfare le loro esigenze».
Recupero degli edifici
Altro punto che sta a cuore è il recupero degli edifici. «Rimane poco spazio per nuovi immobili – ricorda Statti -, ma c’è una grande valvola di sfogo, che è quella della riqualificazione. Abbiamo edifici risalenti agli anni ’60 e dobbiamo recuperarli con le tecniche più moderne. Per questo potremmo farci promotori verso le banche, affinché concedano mutui a tasso agevolato. In questo modo si rilancerebbe l’edilizia e si darebbe respiro al turismo: se una città è bella, la gente torna».
Lavoro
Il PCI ne ha anche per il lavoro, sul quale Aosta, come su altri argomenti «deve tornare ad aver peso sulle scelte che incidono sulla città».
Tra queste, appunto, qualche misura che migliori la situazione lavorativa. «Aosta è una città di servizi, soprattutto di occupazione nel pubblico e nella grande distribuzione, che costringe i piccoli a chiudere e dà contratti spesso precari – tuona Statti -. Ci sono troppi grandi magazzini e lasciano il centro privo, ad esempio, di negozi di alimentari dove un anziano senza auto possa fare la spesa».
Ce n’è anche per le ditte di pulizie «per le quali dobbiamo trovare il modo di aumentare le ore» e per il pubblico impiego: «gli organici sono carenti, ormai viene sempre a mancare il turnover e questo si riflette sui servizi».
Un aspetto positivo, però, c’è. «La Cogne ha sempre dato da mangiare alla città – chiosa Statti -. Ora ha riaperto anche la scuola di fabbrica, dobbiamo creare un dialogo costruttivo».
E chiude con un pensiero sulle elezioni. «Come la vedo? Complessa, sono successi in Valle troppi fatti spiacevoli che rischiano di allontanare ancor più gli elettori: speriamo ci diano fiducia, noi abbiamo già governato bene in passato, chiediamo di avere nuovamente una possibilità».
(al.bi.)