Cassa integrazione: pagamenti al palo per gli artigiani
Le erogazioni sono ferme ai mesi di marzo e aprile. Critico il presidente dell'Ente Bilaterale dell'artigianato Aldo Zappaterra: «invece dei bonus biciclette e vacanze si pensi a mettere i soldi in tasca a chi non lavora»
Cassa integrazione: pagamenti al palo per gli artigiani.
Le erogazioni della cassa integrazione per gli artigiani sono ferme a marzo e aprile.
«Forse invece di utilizzare le risorse per i bonus biciclette e vacanze dovrebbero prima pensare a mettere i soldi in tasca a chi non lavora».
Non le manda a dire Aldo Zappaterra, presidente di Ebava, in merito agli estenuanti ritardi incassati dall’ente bilaterale nel pagamento della cassa integrazione agli artigiani.
Il problema, però, è che per stare dietro alle lungaggini statali, l’ente ha esaurito il proprio tesoretto e resta fermo al pagamento di aprile, con i fondi per maggio che, forse, potrebbero arrivare a giorni.
I dati
«Confermo che il pagamento della cassa integrazione per gli artigiani è fermo al mese di aprile – sottolinea Aldo Zappaterra, che spiega poi il funzionamento -.
Il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato nazionale riceve i soldi dal governo e poi li gira ai vari enti bilaterali, che pagano sulla base dei caricamenti dei consulenti del lavoro, ma ora è tutto fermo e forse in settimana potrebbe smuoversi qualcosa».
I dati sono chiari e vedono anche in qualche modo vanificare lo sforzo portato avanti dall’Ente Bilaterale dell’Artigianato della Valle d’Aosta.
«Nel mese di marzo – continua Zappaterra -, abbiamo pagato 1172 dipendenti per una spesa di 426 mila 128,17 euro. Ad aprile sono stati pagati 1452 dipendenti, con un totale di 511 aziende interessate, per un importo totale di 831 mila 221 euro; lo stanziamento totale è di 1 milione 257 mila 349,17 euro e senza il nostro fondo di riserva non saremmo riusciti a coprire nemmeno aprile, peccato che ora non ci sia più una lira».
Dati nazionali
A livello nazionale, fino a fine agosto il governo aveva stanziato, per la cassa integrazione degli enti bilaterali dell’artigianato, 825 milioni 654 mila 611,25 euro, ma già solo a marzo e aprile i pagamenti hanno comportato un esborso di 1 miliardo 75 milioni 654 mila 611 euro, «che non sarebbe stato possibile senza prosciugare i risparmi dei vari enti – continua Zappaterra -, che però ora non riescono più a dare una risposta».
Le aziende interessate (dati di giugno) sono ancora 211 mila 85, con 793 mila 794 lavoratori coinvolti.
Stop ai pagamenti
«Ora stiamo aspettando le somme per maggio e giugno, anche perché per luglio i dati non sono ancora caricati, quindi sicuramente ci vorrà ancora pazienza – continua il presidente Ebava -.
Il Governo dovrebbe aver stanziato ancora 500 milioni di euro, che potrebbero arrivare questa settimana, ma per ora non ne sappiamo molto di più. Speriamo solo che arrivino, perché almeno fino a settembre dovremo arrivare e probabilmente anche oltre, visto il prolungamento degli ammortizzatori sociali».
In attesa dei fondi, a maggio, in Valle d’Aosta, Ebava dovrà pagare 845 dipendenti, per un totale dovuto di 328 mila 735,39 euro, mentre a giugno sono coinvolti 400 dipendenti, per una cifra di 136 mila 295,68 euro.
«Come si può vedere i mesi peggiori sono stati quelli di marzo e aprile, mentre già a maggio e giugno la situazione, per fortuna, è un po’ migliorata, con le aziende che, in qualche modo, hanno ricominciato a lavorare – sottolinea Zappaterra -. Sicuramente stanno raccogliendo i dati e la prossima settimana potrebbe esserci lo stanziamento dei soldi per maggio.
Purtroppo, non capisco perché il governo continui a dire che ci sono soldi, poi questi fondi non si vedono. Forse, invece di dare bonus per le biciclette e per le vacanze dovevano mettere in tasca i soldi a chi non ha lavoro. Sicuramente l’economia girerebbe meglio se tutti potessero permettersi di fare qualche acquisto».
(alessandro bianchet)