Challand-Saint-Victor, don Pellizzari: «Ho scelto una vita da eremita»
«Ci sarò sempre, ma chiusa la porta condurrò una vita di preghiera e silenzio»
Challand-Saint-Victor, don Pellizzari: «Ho scelto una vita da eremita». «Ci sarò sempre, ma chiusa la porta condurrò una vita di preghiera e silenzio». Trasformare la propria casa in un eremo per dedicare la propria vita al silenzio, alla preghiera, all’ascolto di Dio e degli uomini: è ciò che fanno gli eremiti e che ha scelto per sè don Maurizio Pellizzari, parroco delle parrocchie di Saint-Victor e Saint-Anselme, a Challand.
L’investitura
Con una messa molto partecipata presieduta dal vescovo Franco Lovignana, si è celebrata la professione dei consigli evangelici nella vita eremitica diocesana di don Pellizzari, ossia i voti di castità, povertà e obbedienza in una vita eremitica regolata da una norma che il sacerdote si è dato e che ha condiviso con il vescovo.
«Nell’immaginario collettivo l’eremita è colui che si isola nel suo eremo, appunto, che vive distaccato – spiega don Pellizzari -, ma se guardiamo bene, i grandi eremiti del passato che vivevano nel deserto non erano mai soli, anzi tante persone andavano da loro per un consiglio, una preghiera, per aprirsi o per vivere nel silenzio. Oggi la vita eremitica assume nuove forme: c’è quella classica, ritirata, in luoghi isolati, o quella che si pratica anche in grandi città, trasformando la propria casa in un eremo. Una solitudine voluta e cercata per stare maggiormente in dialogo con il Signore».
La vita da sacerdote
Nonostante la scelta di vita che ha intrapreso, un percorso avviato già da tempo insieme al vescovo Lovignana, don Pellizzari continuerà comunque a occuparsi dei suoi parrocchiani. «Qualcosa cambierà – dice -, ci sarà spazio maggiore per la dimensione del silenzio e dell’ascolto. La sera non ci sarà televisione o internet ma solo silenzio e preghiera, tranne nei momenti in cui è richiesta la presenza pastorale. Ci saranno delle parentesi, ma sono molto sereno perché queste non romperanno il silenzio, ma, anzi, lo nobiliteranno».
L’eremo di don Pellizzari sarà la sua casa parrocchiale di San Vittore, «aperto a chiunque avrà bisogno di momenti di riflessione e discernimento. La casa si presta, è grande e con una suddivisione che offre spazi per l’accoglienza e per la normale vita pastorale». Qualche parrocchiano si è preoccupato di perdere il proprio parroco, ma don Pellizzari rassicura: «Ci sarò sempre, ma chiusa la porta condurrò una vita di preghiera e silenzio».
(erika david)