Comunali Aosta, Nuti: «coalizione che rappresenta molte identità»
Il candidato sindaco del Progetto Civico Progressista Gianni Nuti ha incontrato gli elettori oggi, sabato 5 settembre, alla Porta Praetoria. «Prima i valdostani? I valdostani chi? La Valle, terra di immigrazione e stratificazioni familiari»
Intervento da parte del candidato Sindaco del progetto Civico Progressista Gianni Nuti nel pomeriggio di sabato alla Porta Praetoria, che ha visto radunarsi una cinquantina di persone tra candidati e sostenitori e anche alcuni curiosi.
Parte andando al cuore del programma Nuti.
«Anzitutto il nostro programma è fatto di porte, non di elementi che chiudono rispetto al paesaggio circostante e alle genti che devono fluire, scorrere e insediarsi attraverso di esse.
Ci troviamo di fronte a una sfida epocale; tutti vogliono che sia valorizzata la propria identità, i partiti politici sono sfilacciati perché le individualità prevalgono sul senso di appartenenza.
La città è sfilacciata perché ciascuno si trincera dentro delle forme pseudo identitarie che fanno annichilire le personalità di valore anziché espanderle.
La città lotta contro i territori, i territori cercano al contempo di difendersi rispetto all’urbanizzazione mentre la sfida oggi è quella dell’interazione, del dinamismo tra queste anime in modo che tutte si nutrano l’una dell’altra».
«Coalizione rappresentanza di molte identità»
Nuti rimarca con forza il concetto di pluralità di idee e identità come punto di forza: «Questa coalizione è rappresentanza di molte identità, le quali devono stare insieme grazie a elementi di trasversalità che crescono nel tempo e sono frutto di un arricchimento reciproco di vedute.
Prima i valdostani, dicono alcuni. I valdostani chi? – ha incalzato -.
Questa è una terra da sempre fatta di immigrazione, di stratificazioni famigliari. I cittadini sono i cittadini, punto.
Sono persone che condividono uno spazio di civiltà, di cittadinanza e appartenenza a un luogo che ispira forme di vita diverso da qualunque altro luogo».
«Elementi identitari sono fondamentali»
L’idea di cittadinanza per Nuti è fatta di collaborazione e di aiuto reciproco tra abitanti e amministrazione, oltre che di ricerca identitaria.
«Siamo qui alla Porta Praetoria e ci troviamo di fronte un muro grigio di una casa, un muro che fa schifo.
Questo monumento storico ha una sua armonia, una sua ricostruzione, c’è una stratificazione di coscienze e pensieri antica e si trova di fronte questo scempio.
Se i cittadini si mobilitano – afferma Nuti con convinzione – se si mobilitano i proprietari di questa casa, l’amministrazione comunale, gli artisti locali, gli artisti che noi invitiamo a immaginarsi una grisaglia con la città di Aosta romana, tutti assieme potremmo convincere l’amministrazione regionale che è ora di finirla con questa cupezza e questo grigiume in pieno centro?
Questo diventerebbe un altro elemento identitario nel quale le persone si riconoscono passando di qua e osservando un pezzo di storia che oggi manca nella vita dei nostri giovani».
«Progetto di vita centro del nostro programma»
«Le risposte che noi dobbiamo dare ai cittadini devono essere di benessere e di compartecipazione agli eventi perché si tratta di appagamento nei confronti del proprio progetto di vita.
Per questo proprio il progetto di vita è al centro del nostro programma, perché in una comunità ogni nucleo familiare ne ha uno – spiega Gianni Nuti – e ciascuno di questi progetti si intreccia con quello degli altri. Questo è l’obiettivo che noi dobbiamo porci attraverso il quale trasformare la nostra città dal punto di vista architettonico e urbanistico.
Perché la città a piedi, quella con 5000 alberi in più a fine legislatura, con cinque parchi tematici e una pedonalizzazione diffusa è una città che sta bene e nella quale i suoi cittadini vedono il proprio progetto di vita realizzato».
Smart city e green economy
L’amministrazione del candidato sindaco è pensata in chiave ambientalista e rispettosa degli spazi verdi urbani.
«L’innovazione è il concetto di una smart city, che è fatta di tante idee che possono essere pensate da giovani ricercatori dentro forme di narrazione e di incontro per far sì che la città sia viva e diventi per i turisti e i cittadini un’esperienza.
Io non vivo delle cose, io vivo delle esperienze che si radicano in me e diventano memoria.
Un altro aspetto innovativo è quello legato all’economia green e alla mobilità della città, ovvero la porta sud e quella dell’area industriale devono essere l’hub dei trasporti neri e inquinanti e dal quel luogo devono partire al contempo i trasporti green.
Un percorso che deve essere accompagnato a un progetto che vede aumentare le ciclabili, le aree verdi, una pedonalizzazione diffusa e piazze, ovvero luoghi di incontro».
Collaborazione e tavoli di lavoro con l’amministrazione regionale
Rispetto al rapporto con l’amministrazione regionale i rapporti sono complessi.
«Da una parte la fruizione di uffici di interesse regionale deve essere legata a una fruibilità e a una organicità rispetto al tessuto connettivo di Aosta stessa.
Bisogna immaginare un rinnovo di Aosta capitale, immaginare quindi un aiuto economico secondo una pianificazione raggiungibile senza peoples movers, senza teleferiche dall’università alla collina, senza sogni irrealizzabili ma azioni che riqualifichino alcune aree urbane importanti, da integrare ovviamente con un piano periferie. Stante le competenze –conclude Nuti – cerchiamo di vedere cosa possiamo fare assieme, creiamo dei tavoli di interazione permanenti con l’amministrazione regionale, altrimenti sembra sempre che ci siano degli ospiti inattesi o obbligati che convivono tra loro».
La presenza di Borghi
Presente all’evento anche Enrico Borghi, deputato PD e già presidente dell’Unione Piccoli Comuni Montani che rimarca l’importanza delle zone montane, spesso considerate periferiche, portando avanti un lungo intervento in merito.
«Servono di questi tempi amministratori competenti, appassionati e onesti – dichiara parlando di Nuti – queste tre cose sono il presupposto fondamentale per la riuscita di ogni progetto. Bisogna ora puntare per rendere le città importanti sul territorio, perché sono un cardine di esso. Bisogna puntare a migliorare i servizi, i trasporti in montagna per dare uno slancio al turismo.
Se non si fa questo si rischia di creare povertà».
Nella foto in alto, un momento dell’incontro di oggi pomeriggio alla Porta Praetoria.
(laurent bionaz)