Scuola: il tribunale accoglie il ricorso di due precari per l’anzianità maturata
Scuola: il Tar accoglie il ricorso di due precari per l’anzianità maturata per i ripetuti contratti a tempo determinato.
Lo comunica lo Snals Confsal Valle d’Aosta.
«Il tribunale ha riconosciuto agli insegnanti il diritto alla retribuzione dovuta in virtù dell’anzianità maturata per la reiterato rinnovo dei contratti a tempo determinato da parte della Regione Autonoma Valle d’Aosta» – commenta l’avvocato del foro di Aosta Sacha Bionaz che ha coordinato una serie di azioni legali per conto dello Snals, nel solco del ricorso patrocinato dall’avvocato Rosa Verdino del foro di Ivrea -.
«Per il 24 settembre è attesa la senza di altri 15-16 ricorsi che abbiamo preparato e per altri 6/7 insegnanti la sentenza è attesa per il mese di ottobre.
La norma italiana non riconosce gli scatti di anzianità maturati che derivano dalla prolungata reiterazione dei contratti a tempo determinato – commenta l’avvocato Sacha Bionaz – mentre una direttiva della Comunità Europea garantisce la tutela della parità di trattamento tra lavoratori con contratti a tempo determinato e lavoratori con contratti a tempo indeterminato».
Il commento della segreteria Snals Valle d’Aosta
«La principale causa del numero di precari oggi necessaria ad assicurare il regolare funzionamento delle scuole valdostane va individuata nell’assenza di un preciso calcolo del fabbisogno di docenti sul medio periodo e nella conseguente impossibilità di prevedere il numero di posti da mettere a concorso» – ha commentato la segreteria Snals VdA in una nota -.
Un tavolo di lavoro
«Snals continuerà a tutelare i diritti dei precari attraverso le azioni legali, pur ritenendo tale modalità non pienamente rispondente alle finalità di un Sindacato e al buon funzionamento della scuola».
Snals chiede un tavolo di confronto con l’amministrazione regionale per risolvere l’annosa questione del precariato.
«Riteniamo indispensabile l’apertura di un tavolo di confronto per programmare il fabbisogno del prossimo quinquennio, sulla base dei futuri pensionamenti.
Non solo, è necessario svolgere un’azione di informazione e orientamento nelle scuole superiori, per indicare agli studenti i possibili sbocchi lavorativi offerti dall’insegnamento.
E ancora, individuare le possibili soluzioni normative per consentire la stabilizzazione del personale precario in tempi certi, col il doveroso riconoscimento del servizio già prestato».
(c.t.)