Elezioni: anche il Consiglio di Stato boccia ADU
Respinto pure l'ultimo ricorso proposto, il movimento della consigliera regionale in carica Daria Pulz non parteciperà alle elezioni regionali e comunali di Aosta del 20 e 21 settembre; Stella Alpina ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, il M5S ci sta ancora riflettendo
Anche il Consiglio di Stato boccia ADU.
Fine della corsa per il movimento Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d’Aosta, che nella serata di giovedì ha visto respingere il proprio ricorso anche dal Consiglio di Stato.
ADU è così esclusa definitivamente sia delle elezioni regionali che da quelle comunali di Aosta del prossimo 20 e 21 settembre.
Anche il Consiglio di Stato boccia ADU
La pronuncia del Consiglio di Stato, a seguito del ricorso presentato nella mattinata di giovedì, ha confermato quanto deciso dal Commissione elettorale circondariale di Aosta prima e dal Tar poi.
Secondo i giudici amministrativi di Palazzo Spada, il provvedimento dell’Ufficio Elettorale impugnato rende chiaro che l’esclusione ha trovato fondamento nel fatto che i modelli di dichiarazione di accettazione della candidatura recavano «.. esclusivamente la sottoscrizione del consigliere comunale Carpinello Carola», ma risultavano privi di «qualunque altra attestazione (…), concernenti l’autenticità della sottoscrizione del candidato o l’avvenuta apposizione della firma in presenza del soggetto autenticatore».
Come si legge nella sentenza, infatti, «..le dichiarazioni di accettazione della candidatura di tutti i candidati della citata lista, ad eccezione della candidata Carola Carpinello, non riportano la formula di attestazione di autenticità della sottoscrizione dei candidati da parte della consigliera comunale Carola Carpinello, né gli estremi del documento di identità per l’identificazione del dichiarante, né specificano se la stessa sia avvenuta per “conoscenza personale”».
La sentenza che esclude ADU dalle elezioni
Insomma, il Consiglio di Stato, «pur riconoscendo che le modalità di autenticazione, in materia elettorale, possono essere quelle semplificate dell’art. 38, comma 3, del d.P.R. n. 445 del 2000», ha ribadito come l’autenticazione non possa venir meno della sua principale funzione, ossia «di attestazione, da parte di un pubblico ufficiale, che la sottoscrizione è stata apposta in sua presenza» e che «l’identificazione del sottoscrittore, anche mediante la procedura semplificata, costituisce un elemento essenziale dell’autenticazione, senza il quale essa non può assolvere la sua funzione certificativa. Al contempo, la mancata indicazione della modalità attraverso la quale si è proceduto all’identificazione del sottoscrittore inficia irrimediabilmente la validità dell’autenticazione per il difetto di una forma c.d. sostanziale».
Infine, i giudici hanno ritenuto «irrilevante la dichiarazione postuma rilasciata dalla consigliera Carola Carpinello nella quale questa dà atto di conoscere personalmente i candidati dichiaranti, trattandosi di atto successivo e irrituale, non idoneo a surrogare la carenza riscontrata nella fattispecie».
Stella Alpina va al Consiglio di Stato, il M5S ci pensa
In giornata, poi, erano arrivate anche le bocciature da parte del Tar di Stella Alpina e Movimento 5 Stelle.
I pentastellati decideranno il da farsi nella giornata di venerdì.
Stella Alpina, invece, ha deciso di andare fino a Palazzo Spada, come annunciato su Facebook dal segretario Carlo Marzi.
«A me compete, per il ruolo che ricopro, caricarmi anche delle responsabilità che non ho e, a nome di tutte e tutti, dire che ci siamo e andiamo avanti fino al Consiglio di Stato – ha scritto il segretario -. Perché pensiamo di avere operato con correttezza e perché pensiamo che la democrazia sia una roba di sostanza e non una piccola questione di forma della dimensione di un bollino di 3 cm. su un foglio… Perché pensiamo che se una persona entra a casa nostra sa che sta entrando in Stella Alpina e sa anche quale lista sta sostenendo».
Marzi va giù deciso: «La Politica deve essere sopra tutto»
«Nel rispetto di tutto e tutti si arriva fino in fondo anche quando la forma pare appunto superare la sostanza e quando a dirlo sono gli stessi organismi, che oggi ti hanno dato torto, ma in tutta Italia, spesso, ti danno ragione – conclude Carlo Marzi nel suo post -. Rispettiamo le istituzioni, ma facciamo politica e meritiamo di avere ragione a nostra volta e di poterla fare valere – e in tutte le sedi – perché la Politica deve essere sopra tutto».
(alessandro bianchet)