Elezioni regionali, ecco l’Uv: Noi in 23? Pochi ma buoni e soprattutto veri unionisti
Almeno in 300 a Verrès per la presentazione della lista per le Regionali del Leone rampante. Lungo applauso per Renzo Testolin. Erik Lavevaz replica sulla fuoriuscita di Augusto Rollandin che ha fondato Pour l'Autonomie
«Meglio pochi, ma buoni». Ne è convinto il neo animateur della Jeunesse, Daniele Grange, il quale, alla suo primo intervento in pubblico nel nuovo ruolo, non manifesta preoccupazione per una lista, quella dell’Uv in corsa per le Regionali del 20 e 21 settembre, con due-terzi dei candidati rispetto a liste che si presentano con 35 nomi.
L’occasione è stata la presentazione della lista all’Espace Loisir “Marino Massa” di Verrès di questa sera, venerdì 28 agosto.
Pochi in lista, ma tanti – almeno in 300 – all’interno della tensostruttura verreziese. «Quella dell’Uv è stata una scelta: in questi anni abbiamo visto troppi viaggiatori partitici, che poi sono saliti su un altro bus; portatori di voti che è stato meglio perderli che trovarli, perché diversamente saremmo tornati al punto di prima».
Il presidente Uv, Erik Lavevaz (candidato) spiega che «siamo in 23 con fierezza e orgoglio, perché la nostra è stata una scelta precisa, di cui si è discusso al congresso del 2018 e poi lo scorso novembre: non vogliamo più portatori di voti, ma solo veri unionisti. La nostra è una lista completamente identitaria, senza professionisti del cambio di casacca. I veri unionisti sono quelli che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo sono qui e fuori di qui, ma che restano con l’Uv».
«Altri partiti e movimenti, anche a noi vicini, hanno evidenziato che noi siamo in 23; se avessimo voluto una lista di 35 candidati, l’avremmo già avuta a giugno – ancora Lavevaz -. Ma non abbiamo accettato compromessi e candidature personali. Ci contraddistingue la coerenza: abbiamo detto no agli individualismi. La nostra è una scelta chiara e seria sia per i comuni, dove abbiamo tanti sindaci e tanti candidati, che in regione. La nostra lista è formata da persone con esperienza, giovani e grandi professionisti».
Il presidente Uv ammette che «abbiamo bisogno di ritrovare la nostra identità e solo con un’Uv forte si potrà ricostruire l’area autonomista, che è importante per noi e per la Valle d’Aosta».
Tante le bandiere rossonere delle sezioni presenti a Verrès, perché come recita lo slogan di questa campagna elettorale «Les gens passent, l’Uv reste».
«Uno slogan che mi ha fatto riflettere – confessa il senatore Albert Lanièce -. Ancora una volta, purtroppo, qualcuno ha deciso di lasciare l’Uv: amici con i quali abbiamo fatto grandi battaglie. Io ho deciso di restare, di restare unionista e ne sono fiero. Ho pensato molto allo slogan e dico che l’Uv non ha bisogno di leader per superare il momento difficile. L’Uv ha bisogno di ritrovare la sua identità, partendo dalle radici, dai valori, dagli ideali. Ringrazio i candidati, perché in questo periodo non è facile essere candidato per l’Uv con tutto quello che è successo».
Questione Rollandin
Tra chi ha lasciato l’Uv per fondare un altro movimento (Pou l’Autonomie) c’è Augusto Rollandin, ex presidente della Regione e leader indiscusso del mouvement almeno fino al 2018.
Rollandin lunedì 24 durante la conferenza di presentazione della lista che lo vede candidato alle Regionali aveva detto di aver fatto questa scelta perché obbligato, dato che i vertici dell’Uv avevano deciso che per lui non ci sarebbe stato posto in questa tornata elettorale nelle fila dell’Uv.
Vuole fare chiarezza su questo aspetto Erik Laveaz, il quale promette che «di Rollandin parlerò per la prima e ultima volta adesso». «Rollandin si è autosospeso dall’Uv dopo una condanna di primo grado (accusa di corruzione, 4 anni e 6 mesi, ndr). Un gesto apprezzato. Era marzo 2019 e da allora non abbiamo mai più parlato di lui né nel conseil né nel comité. E’ quindi falso che sarebbe stato messo alla porta. Dissi che non avrei voluto in lista un condannato o un sospeso. Era ed è un mio pensiero personale, ma non la posizione ufficiale del Mouvement. Credo che Rollandin abbia capito che il tempo all’interno dell’Uv è cambiato e che la sua candidatura sarebbe stata improbabile»
Il padrone di casa, il sindaco Alessandro Giovenzi (in corsa per la riconferma) sottolinea che lo slogan «è significativo, perché Uv significa unità; l’Uv, con i suoi 75 anni di storia, è il movimento più longevo di tutta Europa. E allora: governare con serietà, dando ascolto alla gente. Noi amministratori non abbiamo ottenuto risposte a causa della frammentazione e la cattiva amministrazione».
Il programma
Tra le priorità del corposo programma unionista c’è il sostegno al lavoro, la valorizzazione del’idroelettrico, le infrastrutture, l’ospedale (non nuovo, ma il completamento dell’ampliamento), la trasformazione in strutture sanitarie, di un numero tra 4 e 6 delle microcomunità dislocate sul territorio, la revisione dello Statuto speciale, istruzione e cultura.
Tributo a Testolin
I 23 candidati sono stati presentati uno ad uno da Josette Borre, candidata vice sindaca ad Aosta. Un caloroso e lungo applauso è stato tributato al presidente della Regione, Renzo Testolin, il quale sul palco si è visibilmente commosso. Lungo applauso che in molti hanno tradotto come un ringraziamento per l’impegno profuso in questi mesi di pandemia. «Commosso? Sì, perché vedo tanti unionisti in sala e tante bandiere delle sezioni, il che significa che c’è ancora tanto da dare a questo Movimento».
I candidati
Tiziana Balma, Roberto Barmasse, Corrado Bionaz, Diego Bovard, Nelly Celesia, Giulio Clerino, Walter Chenuil, Barbara Frigo, Antonella Gentili, Renée Glarey, Giulio Grosjacques, Erik Lavevaz, Cristina Machet, Aurelio Marguerettaz, Andrea Noro, Ennio Pastoret, Roberto Rosaire, Davide Sapinet, Renzo Testolin, Rudy Tillier, Dominique Vallet, Federico Vicquéry e Enrica Zublena.
(luca mercanti)