Aosta: scuola Porossan, non si placano le polemiche
Ancora una lettera dei genitori che stigmatizzano l'idea di spostare una classe all'Einaudi. Il sindaco: «Valutato tutte le alternative, deciso insieme a dirigente e rappresentanti dei genitori»
Continuano le polemiche relative allo spostamento di una classe della scuola di Porossan nei locali dell’Einaudi. L’ultimo atto è una lettera di numerosi genitori che continuano a chiedere di vagliare soluzioni alternative e lamentano «la mala gestione della questione negli ultimi cinque anni».
La lettera
Nella lettera inviata ai giornali, i genitori ripercorrono i fatti «avvenuti nella gestione della scuola di Porossan da parte del sindaco della città di Aosta e da parte del dirigente scolastico».
Secondo gli scriventi, «la gestione sta penalizzando sia i bambini che le famiglie coinvolte», in quanto sarebbe stato comunicato la necessità di spostare una classe «per il distanziamento necessario a causa Covid-19», ma dopo una «verifica degli spazi da parte dei genitori» sarebbe stato dimostrato che sarebbe stato possibile «un layout idoneo a garantire il distanziamento», ma che il problema «fosse un altro».
In particolare, mancherebbe un locale-aula. «Cinque anni fa – ricordano i genitori -, non sarebbero arrivate sufficienti richieste per creare una classe prima elementare. Questa aula vuota è stata quindi assegnata provvisoriamente alla scuola dell’infanzia, ma in cinque anni nessuno si è preoccupato della gestione della mancanza di spazi, arrivando quindi a fine agosto nel dover gestire il problema».
Durante il sopralluogo, però, i genitori avrebbero trovato una soluzione «di semplicissima realizzazione e di irrisoria spesa (inferiore ai 5 mila euro) e di rapida esecuzione», ma a fronte della proposta sarebbe stato risposto che il problema era «la massima capienza.
L’ampliamento dei locali, infatti, secondo quanto comunicato dal sindaco Fulvio Centoz, non «servirebbe a superare il problema in quanto resterebbe il problema del superamento della massima capienza della scuola, fissata in 100 persone», quando ad oggi «risultano 97 bambini oltre a circa 15 fra insegnanti e inservienti. A gennaio sono state accettate 14 iscrizioni alla classe 1º elementare e 17 alla scuola dell’infanzia».
Mala amministrazione
I genitori, insomma, parlano di «mala amministrazione» e prospettano l’idea di «contattare il difensore civico», nonché tutti i candidati sindaco per «capire le loro intenzioni».
I firmatari ritengono che «Porossan meriti maggiore attenzione da parte del comune di Aosta, visto che conta oltre 1000 residenti e la gestione della scuola coinvolge circa 100 famiglie».
Parlando di «gestione non professionale e seria, che va a danno di bambini e famiglie», i genitori evidenziano che «aver accettato iscrizioni oltre la capienza massima, e pensare di risolverla spostando chi frequenta già la scuola da anni, sia una grave negligenza o superficialità».
Infine, i proponenti ritengono «grottesco che sia il sindaco, sia il dirigente dell’istituzione non si siano resi reperibili o non ci abbiano fornito informazioni direttamente, ma solamente attraverso lettere ai giornali, e ora si neghino agli incontri rimandando la comunicazione della loro decisione solamente all’8 settembre alla classe coinvolta, quindi solamente 6 giorni prima dell’inizio delle lezioni. Le famiglie coinvolte dovranno subire e modificare in pochi giorni la propria organizzazione a causa di una non gestione».
La replica del sindaco
Non ci sta il sindaco Fulvio Centoz e ricorda che la decisione di spostare la classe all’Einaudi «è stata presa lo scorso 8 luglio».
«Abbiamo analizzato tutte le soluzioni praticabili – continua Centoz -, ma non sono praticabili. La scuola è stata costruita per una settantina di persone e ora, con oltre 105 presenze, scoppia. Inoltre, con l’emergenza Covid, credo che siano da evitare il più possibile gli ammassamenti. La scuola, anche grazie alla sua ottima didattica, ha oltre il 50% di fuori zona, ma ci sono dei limiti fisici e diventa impensabile continuare ad accettare tante iscrizioni».
Lavori di riqualificazione
Il primo cittadino, poi, ricorda come «bisogna mettere mano alla struttura – ribadisce -. Abbiamo detto che sarà fatto, tanto che abbiamo messo a bilancio i soldi per la progettazione e ci auguriamo che nell’arco di due anni si possa trovare una soluzione più decorosa, che non siano quelle pasticciate attuali, che non garantiscono la sicurezza. Si è parlato di ampliare un’angusta sala insegnanti, ma i problemi riguardano anche servizi e mensa».
E conclude. «Ricordo che abbiamo trovato la soluzione insieme a dirigenti scolastici e rappresentanti dei genitori – chiosa Centoz -. Noi spostiamo i ragazzi, ma garantiamo il trasporto con navetta. Sappiamo che ogni soluzione ha dei pro e dei contro, ma se poi a ottobre dovesse scoppiare un focolaio lì, chi si prende la responsabilità del mancato rispetto degli spazi»?
(alessandro bianchet)