Regionali: Vallée d’Aoste Unie si presenta nel segno del «distanziamento dalla giunta Testolin»
A Fénis, al Tzanté de Bouva, la presentazione dei candidati
«Distanziamento dalla giunta Testolin e dalle scelte del passato». È questa la linea con cui Vallée d’Aoste Unie si presenta agli elettori valdostani in vista della tornata elettorale del 20 e 21 settembre. Una lista con diversi insegnanti, elementi dell’associazionismo, dell’artigianato, ma anche politici e amministratori. Il filo conduttore è l’autonomia che, secondo Luciano Caveri, «è giunta al suo pumto più basso, anche nei rapporti con Roma e Bruxelles».
«Distanziamento dalla giunta Testolin»
«Non abbiamo, per scelta politica, elementi della giunta Testolin – ha detto Caveri -. Ci distanziamo dalle scelte fatte nel passato. Riteniamo che sia importante esserci e non dare spazio al disprezzo verso la politica». Poi aggiunge: «I nostri candidati non avranno problemi a presentare il loro casellario giudiziale».
I giovani
Giulio Abbruzzese, classe 1990, ha sottolineato nel suo intervento: «Ritengo che la componente giovanile sia fondamentale per una Valle d’Aosta futura in termini di rilancio. Spesso i giovani sono stati utilizzati come trampolino di lancio, ma di fatto sono stati usati e poi messi da parte. Siamo arrivati a un giro di boa fondamentale. Si deve avere una degna rappresentanza in seno al un consiglio e creare qualcosa di concreto, oltre alla semplice lamentela».
Le vecchie conoscenze
Una lunga esperienza nelle amministrazioni comunali. È quella che metterà a disposizione Silvio Barrel, ex sindaco di Roisan. «Nel mio piccolo mi sono sempre battuto politicamente per dare spazio alla gente – dice -. Sono di nuovo qui dopo 10 anni di pausa a battagliare, ma non vedo entusiasmo della gente per andare a votare».
Amministratori e consiglieri regionali uscenti
Folta la pattuglia di consiglieri regionali e amministratori comunali uscenti nella lista di VdA Unie.
«La mia storia e il mio lavoro mi hanno fatto vedere quanto gli anziani hanno bisogno di socializzare – ha affermato Vincenzo Caminiti, consigliere comunale di Aosta uscente -. Dobbiamo intervenire anche su disagio giovanile e dipendenze, abbiamo tristi primati».
Jean-Claude Daudry, consigliere regionale, ha spiegato: «Da autonomisti guardiamo alla rinascita e alla ricostruzione del mondo autonomista. Servirà un confronto dei temi e dovremo guardare alla nascita di una seconda autonomia».
«La fine anticipata è un segnale di debolezza della politica – ammette Elso Gerandin, consigliere regionale uscente -. In questi anni si è perso il rapporto con la gente. Tanti si presentano come autonomisti, ma non sono tutti uguali. Dobbiamo fare un esame di coscienza sulla politica valdostana. Non è il momento si prendere in giro gli elettori, per questo non abbiamo doppie candidature».
Corrado Jordan, sindaco di St-Rhemy-en-Bosses ha focalizzato l’attenzione sui fondi europei. «Sono opportunità importanti, ma manca una strategia regionale – commenta -. È indispensabile guardare oltre, fare sviluppo duraturo».
Claudio Restano parla di «discontinuità con il governo uscente, che non ha dato risposte ai valdostani». Poi prosegue con la «governabilità. Noi ci poniamo come una forza che vuole governare, disponibili al confronto con chiunque entri. E metteremo a disposizione le nostre capacità per trovare una soluzione che duri cinque anni. Servirà anche una revisione dello statuto e gestione degli enti locali. Infine, la sanità va completamente ribaltata, perché durante l’emergenza il territorio è stato abbandonato».
Infine, Lucia Riva, ex assessora di Saint-Vincemt, ha detto: «Sono convinta che la credibilità di un’amministrazione si basi sulla coerenza. Ho notato uno scollamento tra regione e amministrazioni locali, che ha svilito le potenzialità delle comunità».
(thomas piccot)