Elezioni regionali, Caveri: da Tiramani polemiche strumentali istruite ad arte
L'ex presidente della Regione risponde al deputato capogruppo della Lega in Commissione di Vigilanza Rai, il quale ha chiesto un passo indietro perché Caveri, giornalista, è candidato alle Regionali
«Non uso rispondere alle polemiche strumentali istruite ad arte, ma le dichiarazioni del capogruppo della Lega in Commissione di Vigilanza Rai sono talmente violente, ingiustificate e denigratorie da richiedere delle precisazioni dovute, oltre che una valutazione su azioni legali a tutela della mia immagine».
Non si è fatta attendere la replica di Luciano Caveri, candidato alle elezioni regionali per il rinnovo del Consiglio della Valle D’Aosta, nonché giornalista e direttore della Struttura programmi regionale della Rai all’invito del leghista Paolo Tiramani a fare un passo indietro e lasciare l’incarico professionale perché candidato.
«L’aspettativa per mandato politico è un istituto previsto dalla legge per tutelare tutti i lavoratori dipendenti – del settore pubblico come del privato – che decidono di dedicare parte della propria vita alla “cosa pubblica” – puntualizza Caveri .. Nel caso specifico dei deputati – come Tiramani dovrebbe sapere – richiedere l’aspettativa non è una facoltà, ma di un obbligo di legge. Non ho beneficiato di alcun trattamento privilegiato in tutti gli anni che ho fatto politica e ho versato di tasca mia i contributi figurativi pensionistici. Sono rientrato in RAI nel 2009 dopo aver dedicato buona parte della vita lavorativa alla politica e questo mi ha impedito, cosa che sfugge evidentemente al deputato Tiramani, qualunque progressione professionale che immodestamente credo avrei maturato nell’azienda di Stato in tutti quegli anni. Nonostante ciò ho ripreso il mio lavoro con serietà e professionalità presso la Struttura programmi Rai, in una posizione che risultava vacante al mio rientro e che è stata individuata dall’azienda come la più opportuna in quanto indipendente dalla testata giornalistica e quindi non incompatibile con la mia attività politica».
«Questo attacco è fazioso e non lo tollero proprio per la serietà dimostrata in passato ed anche in questa circostanza – conclude l’ex presidente della Regione -. Dall’atto della presentazione della mia candidatura sino alla consultazione elettorale, come richiesto dalla RAI ai propri dipendenti candidati in tutte le consultazioni elettorali di settembre, non sarò in servizio. Sinceramente mi sfugge perché la Lega abbia deciso di attaccarmi mentre taccia sul candidature ben più scandalose in Italia e in Valle d’Aosta e mi stupisce anche l’analfabetismo istituzionale dimostrato: sono candidato al Consiglio regionale, non alla Presidenza della Regione. Approfondire i fatti e lo Statuto di autonomia sarebbe stato d’obbligo. Un ultimo sassolino: mi stupisce e amareggia che il comunicato stampa sia stato inoltrato alle agenzie e alle testate valdostane dall’addetta stampa della Lega Valle d’Aosta, Simona Campo, con una sollecitudine sospetta. Evidentemente la mia candidatura autonomista e priva di macchie giudiziarie spaventa».
La condanna di Vallée d’Aoste Unie
«La lista Vallée d’Aoste Unie condanna con forza il comunicato offensivo che la Lega ha indirizzato contro il nostro candidato Luciano Caveri – si legge in una nota -. Non pare logico usare metodi di questo genere nel corso della campagna elettorale, appena avviata, al di là del merito immotivato e lesivo dell’onorabilità di una figura integra come quella di Caveri, che ha svolto con onore ruoli significativi nel corso della sua carriera politica. Esprimiamo il nostro sdegno e il pieno appoggio a Caveri, ritenendo questo attacco personale null’altro che una vicenda squallida, motivata da logiche della vecchia politica, per altro evidente boomerang per chi lo ha progettato e che fa poco onore a chi dovrebbe pensare al proprio progetto politico, se questo esiste, piuttosto che tentare di discreditare quello degli altri e le persone che ne fanno parte».
(re.aostanews.it)