Elezioni: fisco, lavoro, lotta all’abusivismo e legalità sono le priorità di Confcommercio VdA
Presentato il documento programmatico che verrà consegnato in questi giorni a partiti, movimenti, candidati alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre
Elezioni: fisco, lavoro, lotta all’abusivismo e legalità sono le priorità di Confcommercio VdA per una ripartenza. E’ una Confcommercio valdostana delusa dalla politica, in primis regionale, quella che oggi, venerdì 7 agosto, ha presentato, nella sala convegni di Aosta della Bcc, il documento programmatico che verrà consegnato in questi giorni a partiti, movimenti, candidati alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre.
La delusione
Sconsolato e sconcertato il presidente Graziamo Dominidiato. «Sono passati oltre due anni dal voto regionale del maggio 2018 e poco o nulla è stato fatto per ridare slancio ad un settore che in Valle rappresenta oltre 1500 imprese associate e attive su tutto il territorio, con un peso notevole sul Prodotto Interno Lordo valdostano. Ora siamo qui a riproporre, in una Valle d’Aosta, pesantemente colpita dal Covid 19, praticamente le medesime richieste, ma in un momento in cui queste sono diventate pressanti, perchè siamo difronte ad una recessione lunga e dolorosa. Siamo davanti alla difficile sfida di stimolare l’occupazione, la crescita e gli investimenti ed è indispensabile che la politica regionale guardi con più attenzione che in passato al nostro settore, uno dei pochi che consente di rilanciare l’economia senza gravare sui bilanci pubblici».
Le priorità
Il documento indica le priorità: fisco, lavoro, lotta all’abusivismo, legalità e condivisione delle decisioni e delle scelte che riguardano i vari aspetti dei comparti del commercio, della ristorazione, del turismo e del Terziario in generale.
Confcommercio pone una pregiudiziale. «Vogliamo una legge regionale sul commercio discussa ed elaborata insieme, sulla quale lavorare per il futuro». E sul tema Dominidiato insiste. «Vogliamo vedere ridotta la burocrazia, vedere la Valle d’Aosta utilizzare in modo più attento i fondi europei, prendendo magari ad esempio la città di Bergamo, che ha rigenerato soprattutto il centro urbano in modo straordinario senza gravare che in minima parte sui fondi comunali». Il presidente di Confcommercio ha concluso chiedendo «di vedere ridotto all’essenziale lo smart working, che per la ristorazione si sta rivelando sempre più negativo».
Gli interventi
Il documento è stato integrato da alcune puntualizzazioni del vice presidente vicario, Giuseppe Sagaria, e del vice presidente con delega alla ristorazione Leopoldo Gerbore. Sagaria si è concentrato sul capoluogo Aosta. Al vetriolo il suo giudizio. «Aosta è una città degradata. E’ carente nei parcheggi nel centro storico, mentre quelli idonei e capienti, sono posti lontani dal centro con i disagi per i cittadini che questo comporta. L’arredo urbano è scarso, e, quando c’è, viene piazzato, caso Arco d’Augusto, senza consultazione con chi la realtà la vive sulla propria pelle e sui propri commerci; le aree verdi sono dimenticate per mesi e finiscono per appassire. Nella sostanza si avverte disinteresse da parte delle autorità comunali sulla valorizzazione del bello che Aosta offre».
Dura la requisitoria di Gerbore sulla legge regionale 8/2020. «Diversamente dalle disposizioni nazionali la legge regionale 8 attribuisce a tutte le aziende agricole la facoltà di proporre la degustazione dei prodotti aziendali, accompagnati da pane e vino del territorio, consentendo, per la presentazione e la somministrazione, l’uso della cucina dell’abitazione e l’impiego unicamente di stoviglie monouso. Come Confcommercio chiediamo alla politica regionale un immediato ripensamento a quanto approvato con la legge regionale 8/2020.
La ristorazione non può permettersi, soprattutto in una congiuntura difficile come quella attuale, ulteriori asimmetrie concorrenziali da parte di imprese – agriturismi e attività agricole – che svolgono la stessa attività ma con un sistema di regolazione fin troppo agevolato».
Sulla legge regionale 8/2020 , nel corso della conferenza, il presidente Dominidiato ha polemicamente risposto a quei politici che avevano tacciato Confcommercio di ”vivere sulla Luna”. «Noi – ha replicato a muso duro – non viviamo sulla Luna, ma abbiamo, a differenza di altri, i piedi saldamenti ancorati alla nostra terra».
(alessandro camera)