Aosta: il Consiglio di Stato conferma la revoca della licenza per Slot Café
Per il Consiglio di Stato «nessun pregiudizio poiché è stato previsto un indennizzo».
Aosta: il Consiglio di Stato conferma la revoca della licenza per Slot Café. E’ stata negata la sospensiva richiesta della Mgroup Srl. Per il Consiglio di Stato «nessun pregiudizio poiché è stato previsto un indennizzo».
Le motivazioni
Il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza di sospensione della revoca della licenza alla sala giochi Slot Café di via Chambery 60, ad Aosta. L’ordinanza collegiale, depositata il 3 agosto, conferma il decreto monocratico del 10 luglio scorso. Il ministero dell’Interno si è costituito in giudizio mentre non lo ha fatto il Comune di Aosta. Alla fine del giugno scorso il Tar della Valle d’Aosta aveva considerato legittimo il provvedimento della questura di Aosta del 4 dicembre 2019 e disposto un indennizzo alla società «da commisurare al solo danno emergente».
La revoca è basata sulla legge regionale per il contrasto all’azzardopatia che prevede, tra l’altro, una distanza minima in linea d’aria di 500 metri dagli istituti scolastici: la scuola per l’infanzia ‘Salvador Allende’ è invece a 81 metri dallo Slot café. «Fermo ed impregiudicato – scrivono i giudici del Consiglio di Stato nell’ordinanza – l’esame delle questioni di merito, specie con riguardo alle censure indirizzate alla costituzionalità, di cui l’appellante dubita, della normativa regionale sopravvenuta, non sussiste allo stato il pregiudizio grave ed irreparabile, avendo il primo giudice riconosciuto il diritto dell’appellante all’indennizzo per la impugnata revoca in autotutela». Il ricorso sarà quindi discusso nell’udienza di merito.
La vicenda
Tutto è cominciato il 4 dicembre 2019, quando la questura di Aosta aveva revocato la licenza all’attività. Lo Slot Café, infatti, si trova a 81 metri in linea d’aria dalla scuola dell’infanzia Salvador Allende. La legge regionale per il contrasto alla ludopatia impone una distanza minima di 500 metri da luoghi sensibili. Il Tar della Valle d’Aosta, il 29 giugno, ha respinto il ricorso presentato da Gianluca Mancuso, ritenendo legittima la revoca. I giudici hanno tuttavia ravvisato l’obbligo di indennizzo da parte dell’amministrazione. La società ha presentato istanza urgente di sospensiva, che non è stata accolta.