Courmayeur, Miserocchi: «le dimissioni gesto codardo, vile e facile»
Il sindaco di Courmayeur replica alle dimissioni in blocco degli otto consiglieri di opposizione che portano il paese al commissariamento; Derriard: «ci abbiamo il triplo del coraggio nel fare quello che abbiamo fatto»
Courmayeur, Miserocchi: «le dimissioni gesto codardo, vile e facile».
Il sindaco di Courmayeur replica, tramite una nota, alle dimissioni in blocco degli otto consiglieri di opposizione di ieri, mercoledì 29 luglio, che portano il paese al commissariamento.
Il commento del sindaco
«Sono molto sereno, perché in questi anni ho servito con responsabilità, lealtà e dedizione la comunità – scrive Miserocchi che resterà in carica, per l’ordinaria amministrazione, fino alla nomina di un commissario da parte del presidente della Regione –. Sono valori a cui non ho mai rinunciato e grazie ai quali non posso che essere orgoglioso di quanto fatto e ottenuto quotidianamente assieme a tutta la squadra di Esprit Courmayeur».
Il sindaco si rivolge alla sua giunta. «Ringrazio di cuore il vicesindaco Corio, tutta la giunta, Parasacco, Penco e Vagliasindi e i consiglieri Signorelli e Passerin d’Entrèves per l’impegno e la dedizione con cui hanno egregiamente svolto il loro ruolo: ho incontrato persone speciali che hanno lavorato sempre con entusiasmo e determinazione per la Comunità. Sono stati molto coraggiosi e presenti durante tutto il mandato e non si sono mai tirati indietro. Per me è stato un piacere condividere questo cammino con tutti loro».
Sull’iniziativa dell’opposizione che ieri ha presentato le dimissioni contestuali di tutti e otto i componenti, protocollate alle 14.40 in municipio, dopo l’approvazione da parte della giunta (alle 12.30) del progetto esecutivo per gli interventi di messa in sicurezza al Plan Chécrouit, il sindaco si dice profondamente rammaricato, ma, «ciò che mi ha più ferito è che non hanno avuto il coraggio di discutere in consiglio una mozione di sfiducia. Chi è uscito da Esprit Courmayeur o ha rinunciato ai suoi ruoli da assessore ha giustamente preteso e ottenuto che se ne parlasse in Consiglio. Le dimissioni simultanee, invece, sono per me un gesto codardo e vile, facile perché non richiede di cercare motivazioni oggettive per giustificarlo. E infatti i dimissionari non hanno trovato motivi per presentare la mozione di sfiducia in Consiglio».
Miserocchi rincara la dose «Staccare la spina nel momento meno appropriato per la comunità, una volta approvate delibere fondamentali, risolte al meglio annose questioni ereditate ed all’inizio di una stagione turistica estiva complessa ma con forti segnali di soddisfazione da parte di tutti, residenti e villeggianti, è un gesto da irresponsabili, da qualunque punto di vista lo si analizzi».
«È mancato loro il coraggio di anticiparmi le dimissioni, peraltro firmate da persone già in vacanza, mentre comunicavo il 29 mattina telefonicamente alla signora Derriard l’avvenuta approvazione in giunta del progetto esecutivo del vallo di Plan Chécrouit, come peraltro anticipato il giorno prima in consiglio».
Il sindaco conclude: «Serenamente, con lealtà, coraggio e schiettezza svolgerò i miei ultimi giorni di mandato, che saranno rivolti alla comunità come sempre fatto fino ad oggi».
La replica dell’opposizione
«Una mozione di sfiducia? Noi la fiducia non gliel’abbiamo mai data, come potevamo sfiduciarlo?». Replica così la capogruppo di Courmayeur La Nuova Via, Fabrizia Derriard, alle accuse del sindaco Miserocchi.
«Tra le motivazioni alle dimissioni delle persone che hanno abbandonato Esprit c’è proprio la mancanza di apertura e confronto, adesso chiede un confronto? Se si fosse confrontato prima forse non saremmo arrivati a questo».
«Nonostante le richieste di dialogo lui ha sempre tirato dritto per la sua strada, e noi abbiamo seguito lo stesso criterio andando dritto per la nostra. Presentare una mozione di sfiducia lascia in mano al sindaco la decisione sulle date e in questo momento…» aggiunge Derriard.
Secondo la legge regionale 54 del 7/12/1998 sul Sistema delle autonomie in Valle d’Aosta, la mozione di sfiducia «deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati ed è messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione», cosa che, con l’approvazione del rendiconto ancora in sospeso, avrebbe allungato ulteriormente i tempi.
La capogruppo di Courmayeur La Nuova Via, infine, non ci sta all’accusa di codardia. «Ci abbiamo messo il triplo di coraggio nel fare quello che abbiamo fatto».
Anche il consigliere Alberto Vaglio rispedisce le accuse al mittente.
«Il gesto codardo e vile è quello della coppia Miserocchi-Corio che preso atto di aver perso i numeri per governare non ha voluto dare le dimissioni, togliendo così dell’imbarazzo l’intero paese» scrive il consigliere in una nota.
«Pretendere che li si facesse cadere con una mozione di sfiducia, allungando i tempi di almeno un mese, è altrettanto irresponsabile. La sfiducia era chiara e le dimissioni lo hanno certificato nel modo più immediato. Se avessero fatto la delibera di approvazione dello Chécrouit nei tempi dovuti le dimissioni le avremmo date in Consiglio e saremmo stati tutti molto più contenti» aggiunge.
«Forse il Sindaco e il suo Vice sono gli unici che non avevano capito che la loro legislatura era finita, per il bene del paese» conclude Vaglio.
(erika david)