Antey-Saint-André: il compleanno speciale di Luigi Poletto, novanta candeline dopo aver sconfitto il Covid-19
L'uomo è stato festeggiato dal figlio Marco e dalle nipoti Valérie ed Elodie
Un compleanno speciale. Luigi Poletto, dopo aver sconfitto il Covid-19, ha festeggiato nella sua casa di Antey i 90 anni circondato dall’affetto del figlio Marco e delle nipoti Valérie ed Elodie. Un arzillo neo-novantenne, che ha saputo combattere e vincere contro un nemico tosto, che l’ha tenuto lontano dai suoi cari per quasi sessanta giorni (un mese al Parini e tre settimane alla clinica di St-Pierre).
Luigi Poletto: «È stato orribile non poter avere vicino la mia famiglia»
«E’ stato un periodo molto duro – ammette Poletto -. Il Covid-19 è una brutta malattia ed è stato orribile non poter avere vicino a me la mia famiglia, ma sono stato forte e, grazie alle cure dell’équipe medica, mi sono salvato. Tra le infermiere, per fortuna, ho trovato Marta, una mia compaesana, che mi ha aiutato a superare un po’ più facilmente questo periodo difficile».
Un grande appassionato di sport
Nato a Caneva di Sacile il 9 luglio 1930, Luigi Poletto è arrivato in Valle d’Aosta con la sua famiglia per abitare a Valtournenche, paese natale di mamma Lauretta Maquignaz. Un’infanzia da pastore per aiutare (lui, secondogenito di nove bimbi) i fratelli più piccoli, quindi, da adulto l’ingresso alla Sip e il passaggio all’Enel, dove resterà fino alla pensione. Sposato con la maestra Anna Brunet (sua coscritta), donna molto paziente e gentile che gli è rimasta sempre accanto fino alla scomparsa nel 2012.
Grande appassionato di sport, ha dovuto interrompere prematuramente l’attività podistica a causa della perdita di un rene, ma si è dedicato al ruolo di dirigente, fondando la Polisportiva Antey e reggendo per anni la presidenza delle martze a pià. Impegnato in politica, è stato tra i fondatori (nonché presidente) delle sezione dell’UV di Antey. «Siamo stati i primi a creare una lista comunale che andasse contro all’ormai radicata DC – ricorda -. Il giorno del comizio d’apertura, il parroco suonò ripetutamente le campane per sovrastare le nostre voci».
Nella foto: Luigi Poletto insieme alle nipoti Valérie ed Elodie.
(d.p.)