Sanità: presentato ‘Progetto Salute 2030’ per un nuovo ospedale
A illustrarlo Paolo Pierini, Enzo Blessent e Graziano Tacchella
Sanità: presentato ‘Progetto Salute 2030’ per un nuovo ospedale. A presentarlo, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 15 luglio, nella sala conferenze della BCC di viale Garibaldi ad Aosta, sono stati tre personaggi che di sanità ne hanno masticata parecchia: dal primario del Parini Paolo Pierini, al funzionario Usl Enzo Blessent al tecnico Usl Graziano Tacchella.
E’ di nuovo tempo di elezioni e, puntuale come i treni svizzeri, torna agli onori della cronaca il tema del ”nuovo ospedale”. A mettere sul tavolo un’annosa questione che ha fatto scorrere fiumi di inchiostro, riempito pagine di giornali e animato lunghe discussioni in consiglio regionale, un gruppo di promotori di una petizione per dare alla Valle d’Aosta «una struttura sanitaria moderna, funzionale, tecnologicamente avanzata che dopo anni di politiche di tagli che hanno impoverito i servizi socio-sanitari e ostacolato le innovazioni, sia in grado di ridisegnare una sanità valdostana post-covid».
Il progetto
Secondo i tre relatori «al progetto hanno aderito finora 500 persone» e l’interesse per vedere avviare «un progetto che dovrà disegnare una sanità valdostana in cui nulla dovrà essere più come prima» attira giorno dopo giorno nuovi consensi.
Punto fermo del Progetto Sanità 2023 è «la scelta di un ospedale nuovo e unico, coordinato con il territorio per una sanità integrata che faccia sistema. Il territorio deve essere il filtro agli accessi ospedalieri. Il nuovo ospedale deve essere tecnologicamente all’avanguardia. Basta – hanno detto all’unisono i relatori – con i rattoppi, le ristrutturazioni, atti che finora sono costati circa cento milioni. Non ha senso operare su una struttura inaugurata nel 1942 e che quindi ha sulle spalle settantotto anni di attività».
Le fasi
Tre le fasi in cui verrebbe strutturato il Progetto Salute 2030: ‘Post-Covid; territorio e Ospedale(fase intermedia); un uovo Ospedale. Tre gli obiettivi comuni del Progetto «il miglioramento del livello di salute e di benessere delle singole popolazioni; la riduzione delle disuguaglianze in ambito sanitario; il risanamento dei servizi sanitari pubblici».
Il Progetto Salute 2030, hanno chiarito «deve avere al centro del processo organizzativo la persona e non deve guardare solo al concetto di sanità in senso stretto ma allargare lo sguardo alla salute». Nella sostanza – hanno detto con accenti differenti Pierini, Blesssent e Tacchella – il Progetto deve volare alto». In questo quadro i relatori hanno avuto come punto di riferimento, per dotare di risorse il Progetto, il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità>, strumento di finanziamento che dovrebbe dare 36 miliardi di euro all’Italia ma che nel Paese stenta a d avere i consensi in Parlamento.
L’ennesima sfida per un Ospedale nuovo è lanciata. La campagna elettorale di autunno sarà la cassa di risonanza per capire come potrà andare a finire. (alessandro camera)