Terziario Valle d’Aosta 2020: a rischio chiusura 800 imprese, a casa 2700 lavoratori
Le previsioni di Confcommercio per l'autunno sono cupe: problema di liquidità e occupazionale
Sono 800 nel 2020 le imprese valdostane che rischiano di chiudere e con loro 2700 i lavoratori potrebbero perdere il lavoro. Lo rileva la ricerca sulle imprese del terziario operative in Valle d’Aosta, realizzata nel primo semestre 2020 da Confcommercio Valle d’Aosta in collaborazione con Format Research e presentata questa mattina, martedì 7 luglio, da Pierluigi Ascani.
«Il picco della crisi dei ricavi del terziario in Valle è alle spalle, ma fino a settembre sarà emergenza liquidità – sottolinea Confcommercio -; entro il 2020 potrebbero andare in fumo 400 milioni di valore aggiunto, di ricchezza, di cui 100 milioni nell’industria e 300 nel terziario».
Crisi del Terziario
La ricerca di Format Research evidenzia come La crisi sanitaria innescata dalla diffusione del COVID-19 abbia provocato un fortissimo crollo della fiducia per le imprese del terziario della Valle d’Aosta.
«Se per ciò che riguarda l’emergenza sanitaria il peggio sembra alle spalle (due imprenditori su tre ritengono che non ci siano più rischi correlati alla diffusione del virus), permangono le problematiche dal punto di vista economico – evidenzia la ricerca -. La previsione per l’andamento delle impresa nella seconda metà dell’anno, malgrado un (timido) rimbalzo, resta molto al di sotto dei livelli del 2019».
La trasformazione della crisi da “emergenza sanitaria” ad “emergenza economica”, per quanto attesa, sta assumendo proporzioni ben più gravi rispetto a quelle già vissute nella storia recente (crisi del 2008 e del 2011).
Il caso del turismo
Dopo gli ottimi risultati registrati degli ultimi anni, il turismo ha visto ridimensionato il proprio ruolo nell’ambito dell’economia valdostana.
Le imprese della ristorazione, dei servizi alla persona e del commercio al dettaglio non alimentare hanno di fatto azzerato il proprio volume di affari durante il periodo di chiusura imposto dal Governo centrale.
La tenuta del commercio al dettaglio alimentare
Diversa la situazione delle imprese del commercio al dettaglio alimentare, tra le poche a non mostrare i segni della crisi.
Rischio tenuta del Sistema
Secondo al ricerca, ciò che preoccupa è la tenuta del sistema in vista della seconda parte dell’anno. Alla base del tracollo della fiducia c’è la marcata riduzione dei ricavi delle imprese del territorio. Anche in questo caso il recupero nella seconda metà dell’anno sarà timido, con un rimbalzo dell’indicatore non sufficiente a colmare il gap tracciato negli ultimi mesi.
Carenza di liquidità
Confcommercio evidenzia come «il quadro si sia ulteriormente depresso dalla crisi di liquidità delle imprese del terziario della Valle d’Aosta. Uno stato della liquidità delle imprese che era ottimale fino alla fine del 2019 (oltre la media nazionale), ma repentinamente rimesso in discussione nei primi mesi del 2020».
Confcommercio sottolinea che «più di un terzo delle imprese ha sofferto dal punto di vista finanziario nel secondo trimestre 2020, ed un ulteriore terzo delle imprese del terziario teme di non farcela nei mesi di luglio, agosto e settembre. Si tratta di quegli operatori che sono riusciti a rimanere a galla attingendo a risorse proprie o a linee di credito preesistenti, ma che in mancanza di aiuti concreti sono destinati ad andare in sofferenza nel breve periodo».
Forte richiesta di credito
Nei primi mesi del 2020 si registra un deciso incremento delle domande di credito, a testimonianza dell’impellente necessità di ossigeno da parte delle imprese della regione. A fronte del numero di risposte positive (pur elevato), è quasi raddoppiata rispetto a sei mesi fa la quota di imprese ancora in attesa di ricevere risposte concrete.
Rischio occupazione
Confcommercio ammette che «le misure di solidarietà adottate dal Governo centrale hanno temporaneamente mitigato l’impatto dell’emergenza sul fronte “lavoro”». Ma sottolinea che «la congiuntura rischia di peggiorare nei prossimi mesi. Nel complesso, la crisi rischia di presentare un conto salato a fine anno. Il lockdown di marzo e aprile ha comportato la paralisi del tessuto produttivo in Valle d’Aosta. A fine 2020 rischiano di andare in fumo circa 300 milioni di euro di valore aggiunto prodotto dal terziario, 800 imprese potrebbero chiudere senza più riaprire e sono a rischio 2.700 posti di lavoro».
Stima degli effetti del lockdown
Confcommercio rileva che in Italia esistono 4,5 milioni di imprese extra agricole. In Valle d’Aosta la quota di imprese registrate al 31 marzo 2020 era pari ad oltre 9 mila unità.
Le imprese del terziario (commercio, turismo, servizi) della VDA sono quasi 6 mila, costituendo il 64% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo della regione.
A seguito dell’esplosione dei contagi, il Governo centrale ha imposto un lockdown che ha interessato larga parte del tessuto produttivo della regione.
Le imprese del terziario soggette a sospensione sono state circa 2.700. La sospensione delle attività ha comportato la paralisi del tessuto produttivo in Valle d’Aosta.
A fine 2020 rischiano di andare in fumo circa 300 milioni di euro di valore aggiunto prodotto dal terziario (-7% in un solo anno). Allo stesso modo, gli effetti potrebbero essere devastanti anche sul tessuto delle imprese: 800 operatori del terziario rischiano di chiudere senza più riaprire (oltre il doppio rispetto alle cessazioni registrate mediamente negli ultimi cinque anni), con conseguenze dirette sui livelli occupazionali (2.700 lavoratori rischiano il posto, dopo un costante incremento dei livelli occupazionali iniziato nel 2017 e proseguito fino al 2019).
Gli effetti dovuti al lockdown inducono gli imprenditori del terziario della Valel d’Aosta ad escludere in modo netto la possibilità di una nuova chiusura di fronte all’eventualità di una seconda ondata di contagi (temuta dal 59% degli operatori): otto imprenditori su dieci sono convinti che, sul piano della tenuta economica, non sarebbe possibile reggere una nuova sospensione delle attività.
Un nuovo lockdown rappresenterebbe infatti il colpo di grazia per il tessuto produttivo della VDA: sarebbero a rischio chiusura un terzo delle imprese del terziario della regione (più del doppio rispetto a quante già rischiano oggi).
L’appello
Il presidente di Concfcommercio Valle d’Aosta, Graziano Dominidiato, chiede che «vengano snellite le procedure di richiesta dei contributi».
Dominidiato ricorda che «già a marzo e aprile durante le audizioni in II Commissione regionale dicevano che era tardi, siamo a luglio e finalmente abbiamo una legge a sostegno delle imprese. Ma non c’è più tempo da perdere, necessitiamo di segnali reali».
«C’è un problema di liquidità e un altro problema di tenuta occupazionale per il prossimo autunno – ammette l’assessore regionale Luigi Bertschy -. Alle imprese diciamo che c’è il nostro impegno totale. Il lavoro è molto difficile, ma l’attenzione è massima».
(luca mercanti)