Misure anti-crisi, Uv: «Un ricatto del M5S a spese dell’autonomia comunale»
Il Comité fédéral stigmatizza il vincolo di destinazione su parte dei trasferimenti ai Comuni
Misure anti-crisi, Uv: «Un ricatto del M5S a spese dell’autonomia comunale». E’ quanto scrive il Comité fédéral dell’Union valdôtaine. Punta il dito contro «la vergognosa posizione del M5S che ha voluto imporre un assurdo vincolo di destinazione sui trasferimenti ai Comuni. Una forzatura politica che richiede una presa di posizione immediata da parte degli eletti, per cercare di rivedere questa assurdità, che è prima di tutto un affronto al serio lavoro dei nostri sindaci e delle amministrazioni comunali. Il vincolo imposto rischia persino di impedire l’effettivo utilizzo di queste risorse.
Ritirare le dimissioni
L’Union Valdôtaine chiede al presidente degli Enti locali Franco Manes e ai membri del Consiglio di amministrazione dei sindaci di ritirare le dimissioni annunciate e ribadisce l’apprezzamento per il lavoro svolto dal consiglio permanente degli Enti locali e da tutti i sindaci valdostani.
L’analisi del dl 60
«Dopo quasi due settimane il Consiglio regionale ha finalmente approvato la legge di assestamento di bilancio, quest’anno quasi interamente destina alle misure anticrisi per mitigare gli effetti della crisi economica che ha colpito famiglie e aziende valdostane. Un provvedimento che mette in circolazione oltre 160 milioni di euro per l’economia valdostana».
«Il percorso è stato lungo e complesso, con le macchinazioni e gli ostacoli sempre dietro l’angolo quando le maggioranze non esistono e i numeri sono deboli. Purtroppo il risultato è stato che il capitolo dedicato agli Enti locali è stato completamente stravolto rispetto agli impegni assunti con i sindacati e alla volontà del governo. Questo puntava, nel quadro di una visione veramente federalista dell’autonomia comunale, a dare totale libertà di decisione alle amministrazioni locali di mettere in campo le iniziative più opportune e urgenti , con l’obiettivo, prima di tutto, di fare ripartire l’economia dei piccoli villaggi.
Innanzitutto, nascondendosi dietro il voto segreto, qualcuno ha fatto mancare i voti necessari per approvare la legge, a scapito dei Comuni e degli accordi presi, sulla scia della vecchia politica e delle peggiori tattiche. Senza dubbio registi esperti hanno sviluppato il suo tattiche deplorevoli, potendo contare su attori di terzo ordine. E poi si è fatto anche di peggio, con la vergognosa posizione del M5S».
(d.c.)