Courmayeur, l’opposizione abbandona l’aula: salta il numero legale
Consiglio comunale di Courmayeur terminato prima, dopo sei ore e mezzo, perché è venuto meno il numero legale in seguito all'abbandono dell'aula da parte dei gruppi di opposizione
Courmayeur, l’opposizione abbandona l’aula, non c’è più il numero legale e il sindaco, Stefano Miserocchi, si vede costretto a sciogliere la seduta del Consiglio comunale.
Dopo sei ore e mezza di discussioni in cui i gruppi all’opposizione (non si può più parlare di minoranza, sulla base dei numeri) conducono i giochi bocciando, prima, i verbali della seduta precedente («la questione politica l’abbiamo risolta così, questa amministrazione è finita» ha evidenziato il consigliere Massimo Sottile), poi un emendamento e la conseguente variazione di bilancio, decidendo l’inversione ai punti dell’ordine del giorno -forti dell’8 a 7 finale di ogni votazione-, le diverse anime dell’opposizione, che hanno evidentemente lavorato in modo congiunto, hanno infine deciso di porre termine alla seduta facendo venir meno il numero legale.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono il riconoscimento di due debiti fuori bilancio per lavori di somma urgenza alla strada Montitaz/Planpincieux e sulla comunale della Val Vény.
La discussione
«Comprendo la terminologia poco simpatica – ha esordito il segretario comunale Alberto Rossero -, ma la procedura amministrativa è questa».
«Non si tratta solo di un termine poco simpatico – ha prontamente replicato la consigliera Raffaella Sarteur -, il debito fuori bilancio è una componente del bilancio importante e ci racconta quanto la capacità di programmazione dell’ente sia poco aderente alla realtà».
Il consigliere Alberto Vaglio sottolinea come diventa difficile capire dove stia la somma urgenza di lavori di cui, come nel caso della strada del Planpincieux, si parla da novembre, «avevate tutto il tempo di dare copertura agli interventi». Chiede quali sarebbero le conseguenze di un voto a favore e di uno contrario e perché si sia «scientemente omesso che votando le variazioni nella seduta dell’8 giugno saremmo arrivati al riconoscimento di un debito fuori bilancio, un fatto gravissimo».
«Sono due interventi di somma urgenza legittimi per mitigare i rischi sul territorio e che vanno a vantaggio della comunità – ha replicato il sindaco Miserocchi -, nascono da una situazione contingente alla quale si è dovuto porre rimedio nel minor tempo possibile».
Il consigliere Sottile è intervenuto per sottolineare come «l’inquietudine» di tutta l’opposizione: «non è una questione politica, risolta in modo lampante al primo punto dell’ordine del giorno, non vogliamo cavalcare politicamente un momento, ma c’è paura perché se ne risponde personalmente di queste votazioni».
A rincarare la dose ancora il consigliere Vaglio: «Ci avete messo in una situazione di forte difficoltà e tensione. Venite a dirci che dobbiamo valutare il riconoscimento di un debito con atti lacunosi, dite che se non votiamo ci saranno conseguenze ma non sapete dirci quali. Ci avete messo con le spalle al muro e io non me la sento».
La dichiarazione di voto
L’ex capogruppo di Esprit Courmayeur, primo a lasciare la maggioranza, a meno di un anno dalla vittoria alle elezioni, nel settembre 2018, legge poi la dichiarazione di voto «sottoscritta da tutti e otto i consiglieri di minoranza», nella quale ricorda come:
«i lavori non sembrano avere la caratteristica della somma urgenza;
la casistica dei debiti fuori bilancio rappresenta un qualcosa di eccezionale da evitare per quanto possibile, e che potrebbe mettere a rischio i conti del bilancio comunale;
l’iter procedimentale dei lavori risulta pasticciato, poco lineare e trasparente e non permette a noi consiglieri di capire se tale riconoscimento sia legittimo;
anche gli atti predisposti, pur con i pareri di legittimità, lasciano perplessi e non ci permettono di capire se si sta effettivamente riconoscendo un debito dovuto o sanando una cattiva gestione amministrativa;
non c’è certezza sugli importi dei lavori eseguiti».
L’opposizione ricorda quanto espresso in delibera sul fatto che «il mancato riconoscimento alle imprese in argomento, stante quanto sopra osservato, esporrebbe infatti il Comune ad un’azione giudiziale di arricchimento senza causa, di cui, come detto, sussistono tutti i presupposti», prende atto del fatto che «l’Amministrazione sembra essere in un momento di confusione contabile e che per il futuro occorre prevedere la spesa per il vallo dello Checrouit, la tutela delle imprese che hanno eseguito i lavori sulla strada della Val Veny e della Val Ferret e capire come dare copertura al servizio trasporti legato alla variazione di oggi, non approvata» per trarre le sue conclusioni.
«In qualità di consiglieri comunali di opposizione: privi di specifiche nozioni giuridiche, e non di meno avendo avuto pochissimo tempo a disposizione per esaminare una materia così delicata, non essendo le delibere proposte corredata da un parere tecnico/giuridico di un Ente terzo, non avendo neppure avuto l’organo proponente l’accortezza di chiedere un parere preventivo al Revisore dei Conti, ritengono di non poter esprimere un voto sulle delibere iscritte all’ordine del giorno ai nn 3 e 4 e chiedono fin d’ora che venga istituito immediatamente un Fondo di riserva, stante il velato rischio a cui potrebbe essere esposto il Comune a fronte di un’azione giudiziale di arricchimento senza causa, azione di cui, la stessa Amministrazione comunale, dichiara esistano i presupposti».
L’abbandono dell’aula
Quando il sindaco tenta comunque di mettere la voto il riconoscimento dei debiti fuori bilancio i sette consiglieri di opposizione (assente, nella seconda parte dei lavori, Roberta D’Amico per impegni di lavoro) si alzano e abbandonano l’aula lasciando sconcertato Miserocchi che non può fare altro che prendere atto che «non c’è più il numero legale, pertanto la seduta è sciolta».
(erika david)