Aosta: l’intervento di Quendoz fa riaprire i parchi gioco
La ditta che si occupa del servizio rifiuti comunale, garantirà la pulizia e sanificazione delle aree attrezzate del Comune
La ditta Quendoz corre in soccorso del comune di Aosta e rende possibile la riapertura di alcuni parchi gioco e aree attrezzate. La novità emerge dall’ordinanza firmata questa mattina (venerdì 3 luglio), che prevede la riapertura di alcune aree verdi del capoluogo aostano, rimaste chiuse per la carenza di personale e l’impossibilità di garantire i servizi di sicurezza e sanificazione previsti dall’ultimo DPCM.
Le riaperture
Alla luce della proposta della ditta Quendoz, che attualmente si occupa dello spazzamento strade e dello smaltimento dei rifiuti per il Comune, l’amministrazione aostana ha così deciso di rendere nuovamente fruibili i Giardini Lussu (via Ollietti), i parchi del Quartiere Cogne e Quartiere Dora, il parco Fontaine de Saint Ours, parco Entrebin, parco Saumont, parco Grand Eyvia, parco Tzatelet (quota BP) e le aree per cani di corso Lancieri e via Monte Emilius.
Le aree escluse
Finché non saranno individuate «eventuali forme di collaborazione o convenzionamento che ne consentano la fruizione nel rispetto delle prescrizioni vigenti», rimarranno chiusi i parchi ludici di via XXVI Febbraio (Martiri delle Foibe), corso Saint-Martin-de-Corléans, Signayes, ed Excenex.
Infine, sarà invece consentito l’utilizzo delle panchine anche in tutti i siti indicati, nel rispetto dell’obbligo del distanziamento interpersonale di almeno un metro o, in caso di impossibilità, con l’utilizzo di dispositivi personali.
«Siamo contenti»
«Siamo contenti di aver potuto ripristinare l’utilizzo dei giochi nelle aree dedicate – sottolinea l’assessora con delega al Verde pubblico, Jeannette Migliorin -. Grazie alla disponibilità della ditta Quendoz e alla collaborazione degli uffici di riferimento, riusciamo finalmente a riaprire almeno una parte delle aree. Era importante che l’offerta di spazi per l’infanzia, così pesantemente penalizzati dalla pandemia, trovassero finalmente una risposta che garantisse oltre al diritto al gioco e alla socializzazione, il rispetto delle norme imposte dal decreto».
(al.bi.)