Aosta: siringhe nei garage, depositi e alloggi occupati: l’Arer replica «abbiamo le mani legate»
La risposta di Paolo Varetti dopo le segnalazioni sulle condizioni di alcune case popolari al quartiere Cogne
«Abbiamo le mani legate. Non siamo organi di polizia, ma semplici amministratori. Senza segnalazioni circostanziate, documentate e firmate da più persone possibili non possiamo fare molto». Mostra una sorta di impotenza il presidente dell’Arer, Paolo Varetti, alle segnalazioni giunte a Gazzetta Matin sulle condizioni di alcune case popolari del Quartiere Cogne.
Siringhe, depositi e alloggi occupati
In particolare, le lamentele dei residenti si concentrano su due aspetti. Per primo, l’occupazione di alcuni alloggi. In secondo luogo, le condizioni delle autorimesse del Quarto lotto. Nel secondo caso, in particolare, le indicazioni sono circostanziate e condite da materiale fotografico, dove si può “ammirare” una situazione a tratti surreale. Nei garage (circa un’ottantina) che dovrebbero essere destinati solo a ospitare le automobili, si assiste alla qualunque.
Per prima cosa, la zona dovrebbe essere chiusa, ma l’accesso da una porticina pedonale consente l’ingresso a chiunque e in particolare a personaggi non così raccomandabili, come testimoniano le siringhe ritrovate per terra. Poi, l’indice si punta sull’utilizzo dei garage stessi. La maggior parte vengono utilizzati come deposito e magazzino di mobili vecchi e cianfrusaglie, alcuni vengono adibiti a palestre, altri usati per fare riparazioni ad automobili e un altro, in particolare, ospita una sorta di “museo” di volatili, con luce accesa tutto il giorno e conseguente utilizzo indebito di energia elettrica.
Già, perché il contatore sarebbe unico e l’utilizzo dovrebbe essere limitato a una lampadina per illuminare, ma evidentemente non funziona proprio così.
Occupazioni
Il presidente Varetti analizza la situazione partendo proprio dalle occupazioni. «Purtroppo sì, confermo che è un fenomeno in atto in quattro appartamenti tra via Liconi, via Monte Bianco e case Filippini – sottolinea -. Inoltre, ogni tanto qualcuno tenta anche di entrare nel grattacielo, già sgomberato e chiuso, ma più che segnalare la cosa alle forze dell’ordine non possiamo fare. Una volta abbiamo anche provato a staccare l’acqua, ma abbiamo rischiato di passare dei guai: possono intervenire solo la forza pubblica o il sindaco con ordinanze di sgombero».
Quarto lotto
Paolo Varetti fa il punto anche sulle segnalazioni e sottolinea un aspetto in particolare. «Noi facciamo tutto il possibile e sappiamo che nelle autorimesse vengono anche attivate utenze non permesse, con persone che addirittura hanno trasformato i garage in officine, utilizzano frese e macchinari o magari installando due o tre freezer – evidenzia -. Bisognerebbe essere degli organi di polizia per intervenire, invece siamo solo degli amministratori e abbiamo bisogno di segnalazioni scritte e circostanziate da parte di chi evidenzia questi aspetti. Solo con carte protocollate poi possiamo muoverci, ma spesso la gente ha paura di ritorsioni e, quando si arriva al momento di concretizzare le denunce si tira indietro. A volte sono stato io di persona a portare gli inquilini da polizia e carabinieri per denunciare. Senza questi passi, però, più che mettere lettere o avvisi per far rispettare il regolamento non possiamo fare».
«Abbiamo ereditato la situazione, cerchiamo di porvi rimedio»
E conclude con un’analisi. «Le condizioni sono queste, abbiamo ereditato la situazione e cerchiamo di porvi rimedio, ad esempio sostituendo un tratto di fognatura sottodimensionato come abbiamo appena fatto – conclude -. Negli anni, però, le case popolari sono state utilizzate per sopperire alla mancanza di strutture adeguate, radunando tutte le situazioni più critiche della società, a partire da emergenze abitative infilate lì per mancanza di alternative. Poi non ci si può lamentare che ci sia degrado. Noi possiamo mandare via la gente solo se non paga o per cose simili, oppure a seguito di una sentenza per qualche tipo di attività illecita perpetrata nei locali di nostra competenza».
Nella foto: alcune siringhe ritrovate nei garage del Quarto Lotto.
(alessandro bianchet)