Associazione a delinquere tra “falsi dentisti” a Saint-Christophe: quattro indagati
Non erano abilitati alla professione odontoiatrica, eppure refertavano esami diagnostici e prescrivevano farmaci; ma eseguivano anche otturazioni e visite odontoiatriche
Quattro persone, di cui tre valdostani (marito, moglie e figlio) e un residente in provincia di Monza e Brianza, sono indagati per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Oggi, venerdì 26 giugno, hanno tutti ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Si tratta di Silvio Gasparella, del figlio Mattia e della moglie Laura Padoin. Il quarto indagato, residente fuori Valle è Gian Enrico Aguzzi.
Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica di Aosta (la pm Eugenia Menichetti ha coordinato l’inchiesta del Gruppo Aosta delle Fiamme gialle), i quattro indagati si sarebbero associati tra loro allo scopo di commettere più delitti di esercizio abusivo della professioni di medico odontoiatra. In particolare, secondo l’accusa, numerosi pazienti si rivolgevano ai quattro per richiedere prestazioni odontoiatriche confidando nel possesso della necessaria qualifica, che in realtà però non c’era. Infatti, per la pm, i quattro – nei rispettivi ruoli e quali operatori del Centro Dentistico e Odontoiatrico valdostano s.n.c. di Saint-Christophe (da non confondere con il Centro Dentale Valdostano di via Croix Noire, ad Aosta) – avrebbero esercitato abusivamente la professione di medico odontoiatra, mentre in realtà uno era un odontotecnico, uno un igienista dentale e un altro assistente alla poltrona.
Il residente in provincia di Monza e Brianza, invece, seppur in possesso della qualifica di medico chirurgo e della abilitazione a esercitare la professione sanitaria, avrebbe sottoscritto ricevute fiscali emesse dal Centro Dentistico e Odontoiatrico Valdostano s.n.c. , attestando falsamente l’effettuazione di prestazioni di carattere medico da parte del centro; in realtà, però, le prestazioni le avrebbero eseguite i Gasparella.
In particolare, padre e figlio (uno odontotecnico e l’altro igienista dentale) avrebbero eseguito personalmente prestazioni medico-odontoiatriche in assenza dell’abilitazione refertando esami diagnostici e prescrivendo farmaci, ma anche eseguendo otturazioni e visite odontoiatriche. La mamma, invece, esercitava l’attività di assistenza alla poltrona per il marito e per il figlio pur sapendoli privi della necessaria abilitazione.
Secondo la Procura, tra i quattro indagati vi sarebbe una vera e propria “struttura organizzata”; da qui la contestazione di associazione a delinquere.
Qui la versione dell’avvocato che difende i quattro indagati.
(f.d.)