Saint-Pierre, parla il commissario Diego Dalla Verde: «Noi interregno tecnico per ridare serenità»
Le impressioni di uno dei tre commissari dopo i primi quattro mesi di attività
«Il timore è di essere visti come organismi estranei. Rinchiusi negli uffici e inaccessibili, non è così. Vorremmo anzi lanciare un messaggio alla popolazione: noi ci siamo, con i nostri limiti, specie geografici, ma siamo presenti e disponibili». A parlare Diego Dalla Verde, vice prefetto aggiunto di Torino, uno dei tre commissari, insieme a Claudio Ventrice, vice prefetto vicario della prefettura di Novara e Giuseppe Zarcone, dirigente della prefettura di Torino, ai quali è stata affidata, il 13 febbraio 2020, la gestione dell’amministrazione comunale di Saint-Pierre, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Al termine dei primi quattro mesi di commissariamento, che potrà durare un minimo di 12 mesi fino a un massimo di 18, eventualmente prorogabili, Dalla Verde traccia un bilancio dell’attività della commissione e fa il punto sulla situazione della macchina amministrativa del paese che, ci tiene a sottolineare, non si è mai fermata.
Diego Dalla Verde: «Non vogliamo tenere tutto bloccato, siamo qui per fare amministrazione»
«Non siamo amministratori di polizia che vogliono tenere tutto bloccato, noi siamo qui per fare amministrazione. In un commissariamento ordinario, generalmente molto più breve, si tende a non fare scelte politiche approvando bilanci tecnici – spiega Dalla Verde -; per noi è diverso. Si parla di 18 mesi quindi, non dico che faremo investimenti che cambieranno il volto del paese, ma non possiamo certo pensare di non muovere nulla. Il bilancio, quasi pronto e che sarà validato e pubblicato all’albo a breve, è ancora a forte vocazione tecnica; perché non conosciamo il territorio e le sue reali esigenze, quello del prossimo anno sarà diverso. Non è vero che non faremo investimenti per timore di chi verrà dopo. Anzi, il nostro compito è mettere a disposizione degli amministratori che si insedieranno la qualità del nostro lavoro in base alle nostre esperienze e le nostre professionalità».
Secondo il commissario questo periodo per Saint-Pierre deve essere visto come una cesura tra due amministrazioni politiche. Una sorta di «interregno tecnico per mettere in condizione chi arriverà di operare nella massima serenità».
L’emergenza Coronavirus
Il programma di lavoro dei commissari, insediatisi il 13 febbraio, è stato quasi subito sconvolto dal dilagare dell’emergenza Covid-19. «Soprattutto per quanto riguarda la presenza fisica a Saint-Pierre» ricorda Dalla Verde.
I commissari si sono dati come obiettivo garantire la presenza in municipio per 2/3 giorni la settimana, «giorni necessari per dare continuità di presenza al personale e alla popolazione, perché non si sentano abbandonati a loro stessi», ma nei primi giorni di marzo tutto è stato sospeso.
La gestione dell’emergenza ha poi nuovamente richiesto la presenza dei commissari, «soprattutto per l’organizzazione degli aiuti verso quelle famiglie non avvezze a circuiti di sostegno della povertà ordinaria».
Dalla Verde si dice «molto soddisfatto della disponibilità del personale» e di come il sistema sanitario regionale sia riuscito a gestire la crisi. «Buona circolazione delle informazioni tempestività nelle decisioni, un contributo continuo e costante del Celva. Credo il sistema Valle d’Aosta abbia dato prova di una buona gestione della pandemia e che noi abbiamo dato una discreta qualità di servizio alla popolazione per quanto riguarda l’emergenza».
L’attività commissariale
Da un mese a questa parte è ripresa l’attività ordinaria. «A questo punto abbiamo potuto finalmente iniziare una nuova gestione commissariale del Comune».
L’amministrazione uscente ha spesso parlato delle difficoltà a condurre l’attività ordinaria per la mancanza di personale. È un problema che avete riscontrato?
«All’inizio sembrava che il numero di dipendenti fosse adeguato, ma devo dire che qualche difficoltà esiste, più che altro nelle figure di supporto alla parte politica. Succede spesso che in realtà così piccole gli amministratori si facciano carico di parte del lavoro se la burocrazia non sta al passo, ma è proprio questo uno dei problemi; la politica non si deve sostituire alla parte tecnica e viceversa. Nella stesura del bilancio abbiamo riscontrato alcune difficoltà soprattutto per la parte contabilità e nell’ufficio tecnico. Abbiamo fatto richiesta alla Regione di un supporto per incrementare le figure in questi ambiti. Al momento cerchiamo di gestire con quello che abbiamo».
Uno dei problemi da affrontare, secondo Dalla Verde, è la grande mobilità professionalità, più presente qui rispetto ad altrove. «In questo modo si rischia di disperdere la professionalità e l’esperienza accumulata negli anni, importantissima, soprattutto in una situazione emergenziale di commissariamento».
Mobilità sì, quindi, ma con i dovuti passaggi di consegne.
L’impatto con la popolazione
«Devo dire che la risposta della cittadinanza, che abbiamo incontrato in parte in diversi momenti, è stata buona – commenta il commissario -. Non percepisco diffidenza o ostilità. Qualcuno si è anche detto contento per l’opportunità di azzerare tutto e ricominciare».
Tra gli incontri quelli con le principali associazioni del paese come Pro loco e alpini che avevano in programma alcune attività.
«Spiace per l’evento degli alpini in programma a marzo e inevitabilmente saltato per il Coronavirus, ma si tratta di un appuntamento solo rimandato». Mentre dal punto di vista degli eventi culturali, Dalla Verde afferma che «se oggi mi si chiede di fare un concerto a Saint-Pierre a luglio o agosto, dico: aspettiamo. Ci vuole serietà, non mi piace dare false illusioni, occorre muoversi con la giusta prudenza».
Il futuro
Prudenza che i commissari stanno adottando anche per l’organizzazione di centri estivi, sui quali stanno lavorando, sulla scuola, tema «da approfondire per ripartire in sicurezza». Sullo sport di base «i corsi comunali degli sport di base sono un patrimonio da non perdere; certo che le condizioni sono molto complicate».
Tra gli aspetti da sistemare a Saint-Pierre c’è sicuramente la gestione dell’area sportiva. Dopo due bandi andati deserti, come pensate di operare?
«Abbiamo avuto un incontro con la Polisportiva che ha un approccio prettamente sportivo mentre noi vorremmo valorizzare anche la parte ricettiva. È un problema che conosciamo, ci sono degli aspetti economici non indifferenti, dovremo trovare un modo per rendere appetibile l’area anche dal punto di vista dell’accoglienza».
I commissari sono disponibili su appuntamento. Contattare il Comune per fissare un incontro.
(erika david)