Istruzione: l’assessora dà l’arrivederci a settembre, «sui banchi di scuola»
Si conclude oggi l'anno scolastico 2019/2020, per quattro mesi spostato nelle case e - dice l'assessora Certan - «per il quale è mancata la decisione che doveva tener conto delle esigenze dei minori e dell'ente formatore per eccellenza, prima di far ripartire l'economia».
Istruzione: l’assessora dà l’arrivederci a settembre, «sui banchi di scuola».
Oggi, venerdì 12 giugno 2020, si conclude nella nostra regione, l’anno scolastico 2019/2020.
Un «anno insolito, come insolito è stato il percorso di questi ultimi quattro mesi di scuola, inseriti in un momento storico, sociale e culturale senza precedenti» – ha commentato l’assessora all’Istruzione, Università, Ricerca e Politiche Giovanili Chantal Certan -.
In questo periodo di incertezze, una cosa è sicura, secondo l’assessora e cioè «che la scuola ha dovuto rinunciare al suo ruolo principale, quello di essere un luogo sicuro per i nostri ragazzi e le loro famiglie, un luogo aggregante e di confronto per le giovani generazioni».
Scuola: una rinuncia vissuta con difficoltà
«Personalmente, ho vissuto con difficoltà questa rinuncia e mi sono spesa, a più riprese, per il ritorno in classe, pensando ovviamente che dovesse avvenire in sicurezza, per studenti, insegnanti e personale scolastico, perché credo da sempre nella forza della scuola, come momento sociale e relazionale di crescita irrinunciabile – ha commentato Certan -.
Così non è stato. E’ mancata quella decisione che doveva, come peraltro è avvenuto in tutto il resto del mondo, tener conto in primo luogo delle esigenze dei minori e dell’organizzazione della scuola, ente formatore per eccellenza, prima di far ripartire l’economia.
Come si può affrontare la ripresa del sistema economico di un paese senza pensare, prima, ai bambini e ai ragazzi, caricando le famiglie di un ulteriore peso, anche nel momento della ripartenza?»
Istruzione: la didattica a distanza
«In questi mesi, la didattica a distanza è stata uno strumento utile, ma non rappresenta l’essenza del ruolo educativo.
La DaD non è infatti sufficiente a coprire l’esigenza di istruzione necessaria per la crescita di un individuo e per il suo progressivo inserimento nel contesto sociale dei ‘grandi’».
Non solo, la DaD è stata impegno e responsabilità per famiglie e studenti. «Grazie a tutti i genitori che hanno svolto una funzione importante in questi mesi, perché di fatto a loro è stato assegnato anche quel ruolo educativo e di sostegno, soprattutto per i più piccoli, che normalmente spetta agli insegnanti, che, a loro volta, hanno dovuto ritagliarsi un profilo diverso nel contesto della didattica a distanza.
La scuola si è spostata nelle case e lì ha dovuto trovare una sua nuova dimensione, per il tramite delle famiglie».
La riflessione sullo spazio scuola
«Per noi, mondo della scuola e dell’educazione, credo l’insegnamento sia stato soprattutto quello di capire e di percepire che lo ‘spazio scuola’ sia uno dei tasselli fondamentali della nostra società, del suo sviluppo, della sua sopravvivenza e della sua evoluzione.
Uno spazio che necessita del contributo e della presenza di tutti, per il quale dobbiamo impegnarci affinché torni ad essere luogo sicuro per i nostri ragazzi e per tutti coloro che al suo interno operano e lavorano al percorso educativo delle giovani generazioni.
Il mio pensiero finale va, soprattutto, ai bambini di classe prima, molti dei quali avevano iniziato con tanto investimento e gioia ad imparare a leggere e a scrivere e che, a marzo, hanno dovuto abbandonare anche con senso di frustrazione questo momento di apprendimento e relazionale con i compagni.
Un pensiero va anche ai ragazzi delle scuole medie e ai maturandi che dovranno affrontare l’esame che li condurrà ad un altro capitolo di vita.Per voi, più che per altri ragazzi, è stato un anno scolastico particolare che vi ha visti e vi vedrà dover contare in modo particolare sul vostro senso di responsabilità e sulla vostra capacità organizzativa.
E’ un momento di ‘’scuola di vita’’ nella quotidianità della vita scolastica.
L’augurio è che da tutto questo possiate trarne insegnamento e che questa parentesi vi rinforzi e vi faccia avere più fiducia ancora nelle vostre capacità, competenze ed energie.
A tutti gli studenti, gli insegnanti e i genitori, auguro una buona e serena estate.
Arrivederci, a settembre, sui banchi di scuola».
Nella foto grande, in alto, l’assessora Chantal Certan.
(c.t.)