Geenna, Osvaldo Chabod: «Le proroghe al cugino di Raso? Unica alternativa alla sospensione del servizio taxi-bus»
La quarta udienza del processo Geenna si è aperta con l'audizione - come testimone - del segretario comunale di Saint-Pierre
Geenna, Osvaldo Chabod: «Le proroghe al cugino di Raso? Unica alternativa alla sospensione del servizio taxi-bus».
La quarta udienza del processo Geenna si è aperta con l’escussione del testimone Osvaldo Chabod, segretario comunale di Saint-Pierre. Il teste dell’accusa (e della difesa di Monica Carcea) ha riferito in merito al tanto discusso appalto taxi-bus per il trasporto degli studenti delle “zone alte” di Saint-Pierre.
Rispondendo alle domande del pm Stefano Castellani il segretario comunale ha spiegato: «Quando sono arrivato a Saint-Pierre ho trovato una situazione disastrosa dal punto di vista organizzativo. C’era una forte carenza di organico».
Facendo poi riferimento all’appalto taxi-bus, Chabod ha riferito che «nel gennaio 2016 e ad aprile dello stesso anno abbiamo parlato anche in Giunta dell’appalto che era in scadenza. In quelle riunione, a cui ero presente, non ricordo interventi di Monica Carcea su questo punto. L’idea generale era quella di rivedere il capitolato e poi fare una gara aperta».
Fatto sta che, per ritardi nella predisposizione delle carte di gara dovute ai problemi organizzativi e di mancanza del personale, l’appalto – che era nelle mani di Salvatore Addario, cugino di Antonio Raso – fu prorogato due volte: dal settembre 2016 a dicembre, e dal dicembre 2016 a giugno 2017. Nella primavera successiva, prese il via la gara d’appalto Inva e il servizio fu affidato a Patrick Parleaz.
Le proroghe, comunque, furono disposte tramite una determina del segretario comunale, cioè di Chabod. Sul punto, l’avvocato Claudio Soro (difesa Carcea) ha chiesto al teste se «la proroga era l’unica soluzione corretta e praticabile?». Risposta: «Si, la proroga tecnica era l’unica alternativa alla sospensione del servizio».
Sempre durante l’audizione del teste, si è anche fatto riferimento al fatto che – negli ultimi mesi del 2019 – l’appalto per il taxi-bus è stato revocato alla ditta di Parleaz perché, a seguito di un controllo della Polizia locale, era emerso che il mezzo utilizzato non era assicurato e alla guida vi era una persona diversa dall’aggiudicatario dell’appalto. «Chi guidava?», ha chiesto il pm. Chabod: «Addario».
L’avvocato Giulio Calosso (parte civile per il comune di Saint-Pierre) ha quindi domandato se: «questa sorta di gestione di fatto del servizio da parte di Addario, sapete da quanto andava avanti?». Il segretario comunale ha risposto che «il dubbio che non si sia trattato di un caso isolato c’è. Parleaz però ci ha riferito che solamente il giorno del controllo della Polizia del servizio si era occupato Addario, perché lui aveva avuto un problema all’ultimo e si era dovuto far sostituire».
Secondo la DDA di Torino, l’ex assessora comunale di Saint-Pierre Monica Carcea (imputata per concorso esterno in associazione mafiosa) si sarebbe attivata per far ottenere ad Addario le proroghe del servizio.
(f.d.)