Crisi trasporti turistici: estate compromessa, settore in ginocchio
Grido d'allarme del Comitato Bus Turistici della Valle d'Aosta
«E’ una situazione a dir poco drammatica, che non presenta e non presenterà per lungo tempo segni di ripresa». Lo dice – dice Jean Pierre Calliera, rappresentante del Comitato Bus Turistici Italiani della Valle d’Aosta.
«Il periodo estivo è del tutto compromesso e le prenotazioni per la prossima stagione invernale sono del tutto assenti. Non parliamo poi dei tour e dei pellegrinaggi», è le fotografia che fa Calliera.
Gli addetti del settore in Valle d’Aosta sono 150 e fanno capo a 7 aziende, per un fatturato che supera i 10 milioni di euro, realizzato con l’impiego di oltre 100 autobus.
«Nessuna prospettiva per gli addetti del comparto del noleggio con autobus – si legge in una nota -. Al momento, non è stato previsto alcun intervento concreto, e alle aziende presenti sul territorio non resta che assistere al perdurare del blocco, iniziato il 10 marzo scorso, della totalità dei loro 100 veicoli, e a fare i conti con l’azzeramento totale del fatturato».
«In un territorio dalla forte connotazione turistica, i danni provocati prima dal lockdown, poi dalla ritardata apertura delle connessioni con le altre regioni italiane ed infine dall’attuale divieto di collegamento con gli stati esteri, linfa vitale per una regione di confine come la Valle D’Aosta, hanno messo in ginocchio il settore», sottolinea il Comitato Bus Turistici.
I numeri nazionali
Il Comitato Bus Turistici Italiani è il primo raggruppamento di aziende del settore in Italia. La totalità delle imprese, piccole e medie, conta 25mila posti di lavoro, con altrettante famiglie potenzialmente senza un sostentamento. Sono 6mila le pmi presenti sull’intero territorio nazionale, completamente bloccate dall’inizio del lockdown, con un un fatturato totale di circa 2,5 miliardi di euro azzerato.
(re.aostanews.it)