Courmayeur, «sì» al vallo di sicurezza per scongiurare crisi Plan Chécrouit, ma dopo oltre 4 ore di scontro
Un'altra seduta fiume oggi, lunedì 8 giugno
E’ corsa contro il tempo a Courmayeur per la realizzazione di un vallo di sicurezza nella zona di arrivo della funivia a Plan Chécrouit. La messa in sicurezza si è resa necessaria in seguito alla frana del 25 febbraio, con distacco di circa mille metri cubi di materiale roccioso che ha invaso la zona del baby e della scuola di sci.
Il Consiglio comunale, riunito oggi, lunedì 8 giugno, ha dato il via al progetto preliminare («intervento strategico e sfida importante per Courmayeur», ha detto il sindaco Stefano Miserocchi), che prevede una spesa di 4,5 milioni, somma al momento priva di copertura. Ma nell’aula virtuale si è discusso 4 ore e mezza.
L’opera dovrebbe essere finanziata con 2,3 milioni stanziati dalla Regione e 1,678 milioni derivanti dallo sconto del 50% dell’extragettito Imu. I 2,3 milioni di finanziamento della Regione fanno parte di un articolo del disegno di legge della Giunta regionale di assestamento di bilancio che sarà discusso entro un paio di settimane.
A oggi, di certo c’è solo il progetti preliminare dell’opera, «anche se sono già stati raccolti i pareri e fatta la conferenza dei servizi», ancora Miserocchi, in risposta alle osservazioni della consigliera Fabrizia Derriard, la quale ha posto l’accento su un cronoprogramma «per il quale i tempi sono strettissimi e per il quale Courmayeur ha bisogno di molta fortuna».
Per velocizzare i tempi, studio di fattibilità e progetto preliminare sono stati presi in carico dalla Courmayeur Mont Blanc Funivie. Secondo, il cronopogramma, i lavori dovrebbero partire il primo agosto per concludersi il 28 novembre.
Molti i dubbi sollevati. «Perché la pratica è rimasta ferma oltre un mese? – ha chiesto Massimo Sottile -. Perché non si è proceduto a chiedere l’accensione di un mutuo, invece che attendere i finanziamenti regionali? L’unica certezza sullo Chécrouit è che abbiamo uno studio di fattibilità e niente di più».
«Abbiamo scelto la strada di non chiedere mutui, che riteniamo sia anche la più breve – ha risposto Miserocchi -. Il piano B? solo se nel caso in cui i finanziamenti non arriveranno».
Toni accesi della consigliera D’Amico, la quale ha puntato il dito contro sindaco e vice sindaco, con accuse di immobilismo e incompetenza, peraltro respinti dal sindaco.
Schermaglie
Toni accesi fin dalle prime battute dei lavori, svoltisi ancora in videoconferenza, formula contestata da Vaglio, il quale l’ha definita «illegittima» e che ha votato contro. Voto contrario anche di D’Amico «perché la delibera è lacunosa». La delibera è stata approvata con 8 voti a favore (Esprit Courmayeur) e l’astensione dei 4 consiglieri di Courmayeur La Nuova Via.
Seduta fiume ancora una volta. «Colpa del sindaco che insiste a mettere 15 punti all’ordine del giorno ogni seduta», ha sottolineato Sottile.
In foto: 26 febbraio, sopralluogo frana Plan Chécrouit.
(lu.me.)