Aosta, Parcheggi gratuiti: APS incassa 5 mila euro, andranno in beneficenza
Andrione e Aiello sottolineano il disguido e chiedono conto al consiglio. Il sindaco: «Soldi devoluti per emergenza Covid»
Oltre 5 mila euro incassati nel momento di gratuità dei parcheggi e che ora saranno devoluti in beneficenza per l’emergenza Covid. Questo quanto entrato nelle casse di APS durante l’emergenza Coronavirus, periodo nel quale un’ordinanza del sindaco aveva reso la sosta gratuita.
Il caso
Il caso è stato sollevato dalla mozione (poi emendata, con la possibilità di capire come dare un rimborso a chi presentasse lo scontrino del pagamento) presentata da Etienne Andrione e Lorenzo Aiello.
«Il 12 marzo il sindaco aveva emanato un’ordinanza in cui sospendeva il pagamento per l’occupazione degli stalli blu – esordisce Andrione -. La notizia era stata riportata in modo non così esplicito, ma evidentemente l’ordinanza non è stata letta da APS, che infatti non ha fatto nulla, lasciando i parcometri perfettamente funzionanti e non coperti».
Andrione continua. «Molti non sapevano, perché sul parcometro non era indicato niente – continua il consigliere del Gruppo Misto di minoranza -. Non so se i parcheggi comunichino con Aps, ma la cosa non era indicata nemmeno per altri metodi di pagamento. C’è il pericolo che APS sia diventata una sorta di parcheggiatore abusivo e che Easy park abbia usufruito indebitamente delle commissioni».
Da qui la richiesta di sapere «quanto incassato. Non le appare insopportabile una gestione simile da parte di APS anche in un momento così drammatico»?
La replica
«A seguito dell’ordinanza, con la gratuità dei parcheggi a partire dal 13 marzo – spiega il primo cittadino -, APS ha provveduto all’attuazione della stessa. Però non è stato possibile disattivare i parcometri, né la tariffa, in quanto l’oscuramento avrebbe comportato il rischio di perdita dei dati. La maggior parte dei parcometri ha 19 anni, è vecchia e non ha possibilità di ripogrammazione, se non con l’intervento di una ditta di Milano».
A questo si aggiunge lo spostamento di uno degli addetti alla sosta al servizio cimitero.
Così, ecco il guadagno non dovuto. «Nel periodo dal 13 marzo al 20 maggio APS ha incassato poco più di 5 mila euro, 107 provenienti da Easy park – spiega il primo cittadino -. Al di là dei commenti, ciò che possiamo fare è chiedere ad Aps di versare 4mila 103 euro (il netto ndr.) nelle casse comunali con vincolo per l’emergenza Covid».
E conclude: «Ricordo che APS è stata preziosissima nell’emergenza (dal mantenimento delle farmacie all’evitare il rischio collasso del tempio crematorio ndr.) e ha peraltro versato immediatamente questi soldi al Comune – chiosa Fulvio Centoz -. Ci sta la tirata d’orecchi per un comportamento sbagliato, non mettere tutti sullo stesso calderone. Ricordo che in periodo di emergenza si fanno le cose di corsa, e io l’ho vissuto in prima persona; prendiamo atto della disfunzione, prendiamo atto dell’errore, cerchiamo di porre rimedio, ma non si smonti tutto quanto fatto di positivo da APS in questi tre mesi».
Sulla presunta mancata informazione la vice sindaco Antonella Marcoz non ci sta. «Dal 12 marzo sono usciti comunicati stampa, si è parlato con le varie testate – evidenzia -. C’è stato il disguido, ma i comunicati stampa sono usciti e la comunicazione è stata precisa e puntuale. Era una cosa risaputa e ripetuta più volte».
E ribadisce. «APS ha fatto un grande lavoro – conclude -. Abbiamo fatto i salti mortali per non chiudere il forno crematorio. Era già abbastanza doloroso vedere i feretri all’aeroporto e li ringrazio di cuore per quanto fatto».
Chiedete scusa
«Ok l’obsolescenza degli strumenti – concede Andrione -, ma questo non spiega il mancato posizionamento dei cartelli. Va bene che l’addetto è stato destinato al cimitero, ma trovo la cosa altamente illegale».
E conclude. «La destinazione della somma è assolutamente ottimale – chiosa il consigliere -, ma mi sembra il caso di tirare almeno le orecchie a qualcuno in APS».
«Mi unisco alle perplessità sui sacchi neri che coprono i parchimetri – rincara la dose l’altro proponente, Lorenzo Aiello -. Se il problema fossero stati i pannelli solari, sarebbe bastato fare un buco dove c’è il pannello e si sarebbe raggiunto l’obiettivo».
E chiude. «Complimenti al sindaco per come ha scansato la polemica, ma se l’avesse fatto un privato, sarebbe stata configurata come truffa: forse bisognerebbe almeno scusarsi per uscirne in maniera più elegante».
(al.bi.)