Il Papa allontana Enzo Bianchi da Bose; l’ex priore curava l’evento I colloqui del Forte
La decisione presa perché erano nati attriti tra la vecchia e nuova gerarchia
Papa Francesco ha allontanato dalla Comunità di Bose il suo fondatore Enzo Bianchi. I valdostani lo ricordano per l’evento I Colloqui del Forte di Bard promossi dall’Associazione Forte di Bard. Sotto la direzione di fratel Enzo Bianchi, 77 anni, una delle voci più ascoltate del pensiero cristiano, nel 2019 erano stati dedicati al tema dell’accoglienza.
La ricostruzione
Tre anni fa aveva lasciato la guida della comunità che aveva fondato in provincia di Biella a metà degli anni Sessanta, al suo posto era stato eletto come nuovo priore fratel Luciano Manicardi. Le interferenze dell’ex hanno portato a un clima poco sereno. Da qui la decisione del Santo Padre di allontanare Bianchi. Ora l’ex priore dovrà trasferirsi assieme a due confratelli e una consorella. La nascita di Bose risale alla fine del 1965, alla conclusione del Concilio Vaticano II, quando Enzo Bianchi decise di andare ad abitare a Bose, una frazione abbandonata del comune di Magnano, sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica ispirata alle comunità dei primi secoli e aperta a tutte le confessioni cristiane e quindi anche alle donne. Oggi è composta da circa novanta membri, tra fratelli e sorelle, di sei nazionalità differenti, quasi tutti laici.
L’ultimo messaggio
L’ultimo messaggio che ha lasciato su Twitter: «Ciò che è decisivo per determinare il valore di una vita non è la quantità di cose che abbiamo realizzato ma l’amore che abbiamo vissuto in ciascuna delle nostre azioni: anche quando le cose che abbiamo realizzato finiranno l’amore resterà come loro traccia indelebile».