Coronavirus: Comune di Aosta, perdite per 2.5 milioni di euro
L'emergenza costa cara all'amministrazione aostana, che registra una pesante perdita alla luce dei mancati ricavi
Perdite per oltre 2.5 milioni di euro. Tanto sta costando al comune di Aosta l’emergenza Coronavirus alla luce delle mancate entrate dovute al periodo di lockdown e alle varie restrizioni.
I dati
La risposta arriva a seguito dell’interrogazione presentata dalla consigliera di Altra VdA, Carola Carpinello, che ha chiesto lumi sulle mancate entrate comunali in questo periodo di emergenza «di cui abbiamo solo iniziato a vedere gli effetti. Gli enti locali, è stato detto più volte, sono stati e sono il primo e a volte unico baluardo – ricorda -; l’Anci parla di oltre 800 comuni a rischio default, anche quelli più virtuosi».
L’assessora alle Finanze
La replica dell’assessora alle Finanze, Cristina Galassi, non si fa attendere e lascia abbastanza di stucco.
Nell’elenco dettagliato fornito all’aula, emergono infatti 2 milioni 503 mila 500 euro di mancate entrate nel periodo di emergenza.
Queste, in particolare, riguardano 400 mila euro di addizionale Irpef, 70 mila euro di imposta di soggiorno, 200 mila euro sull’imposta di pubblicità, 10 mila euro dai canoni degli orti comunali, 52 mila euro per i centri diurni, 425 mila euro dai contributi per i nidi, 130 mila euro dagli utenti degli stessi, 20 mila dalle quote utenti delle microcomunità, 30 mila dall’assistenza domiciliare, 52 mila dagli impianti sportivi, 52 mila dalla Cosap, 500 euro dalla commissione di vigilanza, 4 mila dall’affitto dei banchi del mercato, 25 mila dalla mensa insegnanti e 265 mila da quella scolastica, 690 mila euro dalle contravvenzioni, 20 mila dal rilascio della ztl, 645 mila euro per il rimborso spese di notifica.
«La situazione ancora non tiene conto delle misure di sostegno – sottolinea Galassi -. Sono importi che subiranno ancora un colpo, vista la lenta ripresa. La mancanza di liquidità inciderà ancora per molti mesi, tanto che probabilmente dovremo rifare gli equilibri di bilancio per ben due volte».
«Bisogna rivedere i parametri di stabilità – tuona in chiusura Carola Carpinello -. Non è possibile che siano i Comuni a sostenere gran parte del peso della pandemia».
(alessandro bianchet)