Fase 2, Valle d’Aosta: dal 18 maggio riaprono anche bar, ristoranti, estestiti e parrucchieri
Oggi, 14 maggio, il Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro ha validato i protocolli. Valieri (Confcommercio-Fipe): siamo soddisfatti, fatto un gran lavoro
Oltre ai negozi, dal 18 maggio in Valle d’Aosta via libera alla riapertura di bar, ristoranti e servizi alla persona.
Oggi, 14 maggio, il Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro ha validato i protocolli discendenti che stabiliscono le regole per la riapertura dei settori della somministrazione alimenti e bevande e il del benessere, rappresentato dalle categorie di parrucchieri ed estetisti.
Il Comitato proseguirà nei prossimi giorni ad esaminare e validare tutti gli altri protocolli che perverranno da parte del Governo centrale, avendo cura di declinarne le sezioni sulla base delle caratteristiche peculiari della nostra regione, anche con il supporto delle parti sociali.
“In questa fase – spiegano il presidente della Regione, Renzo Testolin e l’assessore alle Politiche del Lavoro, Luigi Bertschy – è importante garantire la ripresa delle attività tenendo conto dell’andamento dell’epidemia e della tutela della salute dei lavoratori e dei clienti, puntando anche a una responsabilizzazione dei cittadini siano essi clienti o operatori: la salute di tutti deve essere un obiettivo comune. I protocolli, oggetto dell’ incontro odierno, ci permettono di essere pronti per l’apertura prevista dal 18 maggio in avanti e hanno fornito elementi su cui è iniziato un proficuo confronto tra le parti che continuerà sui vari protocolli che dovremo adottare”.
“L’obiettivo comune rimane quello di accompagnare, in sicurezza, la ripartenza dell’intero sistema produttivo valdostano, tenendo conto delle singole peculiarità che caratterizzano il contesto produttivo”.
Somministrazione alimenti e bevande
Tra le preoccupazioni maggiori quelle di gestori di bar e ristoratori, perché le linee guida circolanti avevano allarmato parecchio. Distanze minime, numero posti a sedere, guanti per il personale, divisori e responsabilità hanno sollevato le proteste da nord a sud.
La Valle d’Aosta adotta protocolli meno restrittivi, un po’ come ha fatto l’Emilia Romagna.
In sintesi:
- niente parametro sui metri quadrati
- niente due metri fra tavoli, ma rispetto rigido della distanza di un metro fra persone
- obbligo di mascherine per il personale ma niente guanti, importantissima l’igiene delle mani
- niente obbligo di schermi e sanificazione, ma pulizia e igienizzazione
- niente obbligo di aggiornamento documento di valutazione dei rischi (Dvr) o manuale Haccp, ma definizione di procedure che vanno rigorosamente rispettate per contenere la diffusione del virus.
«L’aspetto importante che è stato condiviso da tutti i componenti del Comitato è che le procedure e le misure da applicare in azienda devono coniugare la possibilità di svolgere l’attività di ristorazione preservando quelle caratteristiche di convivialità e di peculiarità di esperienze gastronomiche che connotano la nostra offerta, con l’esigenza di garantire la sicurezza dei titolari, del personale e della clientela, mitigando la possibilità di contagi durante i contatti che avvengono in dette attività», commenta Adriano Valieri, direttore di Confcommercio Valle d’Aosta.
I protocolli dovrebbero essere resi noti venerdì 15 maggio.
(re.aostanews.it)