Sanità: Rete civica rilancia l’ipotesi di un ospedale exta-urbano
Il Movimento invita alla prudenza e alla concretezza per le future politiche sanitarie
Sanità. Prudenza e concretezza. E’ quanto chiede Rete civica per le future politiche sanitarie. E rilancia l’ipotesi di un ospedale extra-urbano.
Bisogna in particolare evitare di prefigurare per il futuro un assetto con tre diverse sedi ospedaliere. Per quanto riguarda il lungo periodo infine occorre pensare anche a una radicale azione sulle strutture ospedaliere, mettendo in discussione l’idea di continuare a costruire dentro e attorno al Parini e ripensando a una nuova struttura unica ospedaliera extra-urbana modulare, facilmente adattabile al mutare delle esigenze, con ingressi separati per degenti, visitatori, mezzi di soccorso, fornitori e con possibilità di creare accessi e percorsi realmente separati per portatori di infezioni.
La disamina
Sull’onda dell’emergenza, nel gran parlare di politica sanitaria e di interventi e programmazione in tale campo, non si deve accantonare un dato fondamentale. C’è la necessità di interventi immediati e precisi per gestire la situazione problematica e incerta di oggi e del prossimo semestre, ma non bisogna porsi ora nell’ottica di disegnare l’assetto dei servizi sanitari nei prossimi vent’anni. Occorre evitare di pregiudicare scelte strategiche con infelici provvedimenti contingenti che rischiano poi di diventare irreversibili e definitivi. Non è corretto porsi in quell’ottica perché una Giunta e un Consiglio in prorogatio e una Usl commissariata da due anni non possono decidere il futuro delle strutture sanitarie della Valle d’Aosta dei prossimi decenni. Il Consiglio regionale e la Giunta saranno rinnovati nel prossimo autunno ed è in occasione della campagna elettorale che ogni forza dovrà presentare ai cittadini le sue proposte di politica sanitaria per il futuro.
Gli interventi
Inoltre è fondamentale il confronto e il coinvolgimento con tutti gli operatori sanitari e le organizzazioni sindacali. Per i prossimi sei mesi Rete Civica ritiene necessari e urgenti alcuni interventi. Rete civica propone «una radicale innovazione dei servizi territoriali che restano la prima attività da potenziare. Gli enormi sforzi del personale ospedaliero in questi mesi di emergenza hanno potuto solo limitare i danni derivati dalla mancanza di mezzi e dal tardivo intervento sul territorio. Secondo Rc va quantificata la necessità di operatori medici, infermieri, oss per poi procedere alle necessarie assunzioni in modalità rapida. Occorre fornire a tutte le strutture assistenzialiuna direzione sanitaria unificata, in grado di impartire direttive e fornire materiali a protezione di ospiti e personale.
Bisogna stabilire chi programma, in caso di seconda ondata o nuovi focolai, l’approvvigionamento di Dpi, tamponi in numero adeguato.
L’unità di crisi è a tempo, ma può essere superata da un’organizzazione più stabile e meno emergenziale. E’ evidente inoltre che occorre trovare una soluzione organizzativa ospedaliera per consentire all’Ospedale Parini di tornare a svolgere le sue funzioni di Ospedale generale.
Ci sono lunghe liste di attesa per interventi chirurgici, visite ed esami a cui va data una tempestiva risposta. Va quindi ridotta la parte dell’Ospedale attualmente destinata a pazienti Covid, sia perché lo consente la diminuzione in corso degli ospedalizzati per Coronavirus, sia ricercando, se necessario, soluzioni temporanee per alcune decine di posti letto, ma realizzare un Ospedale Covid è una prospettiva che, considerati i nostri numeri, ci sembra fuori misura.