Emergenza coronavirus, le 5 priorità di Adava per superare la crisi del turismo
Gérard: adesso è urgente mettere in campo iniziative strutturali, dando risposte concrete
L’Associazione degli albergatori della Valle d’Aosta ha presentato alla II commissione consiliare regionale “Affari generali” 5 proposte/richieste per superare la crisi.
Circa 400 associati si sono confrontati in videoconferenza sul momento drammatico che sta vivendo il settore del turismo valdostano.
Le 5 priorità
1 – La soppressione dell’Imposta Municipale Unica (IMU) – La dilazione dei termini di pagamento dei tributi non rappresenta una soluzione, bensì un semplice rinvio del problema e un accumulo di debito che non è più sostenibile. Gli alberghi sono purtroppo considerati come fabbricati di lusso, mentre in realtà sono solo dei beni strumentali. Con l’attuale blocco di fatto dell’attività e una ripartenza tutta in salita, gli imprenditori del settore alberghiero non riusciranno a far fronte a tale imposta.
2 – Contributo attività produttive – Riconoscimento di un contributo a fondo perso destinato a tutte le attività produttive, tra cui le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere. Oltre al risarcimento del danno subito, tale misura è fondamentale al fine di reimmettere nuova liquidità nelle aziende e nel sistema economico valdostano.
3 – Incentivi assunzione – Al pari di quanto stanno facendo altre regioni italiane, si propone l’introduzione di uno specifico bonus a fondo perso destinato alle imprese che decideranno di riaprire l’attività e assumere personale con contratto di lavoro subordinato.
4 – Contributo agli investimenti – Si propone la reintroduzione del contributo in conto capitale per tutti gli investimenti fatti nel settore ricettivo nel corso dell’anno fino alla misura massima del 20 per cento della spesa ammissibile per le iniziative già previste dalla legge regionale di sostegno al settore.
5 – Rinegoziazione mutui Finaosta e ristrutturazione del debito – Al fine di alleggerire e rendere sostenibile l’importo delle attuali rate a carico del mutuatario, si propone una rinegoziazione dei mutui contratti tramite Finaosta che spalmi il debito residuo su un periodo più ampio rispetto a quello inizialmente previsto (almeno da 20 a 25 anni). Tale rinegoziazione si rende indispensabile in vista di un periodo di grande incertezza per il futuro del mondo del turismo.Contestualmente è necessario provvedere a un reintegro dei fondi per il finanziamento di tutte le domande di ristrutturazione finanziaria mediante il consolidamento dell’indebitamento con il sistema bancario già presentate in Finaosta, nonché la riapertura dei termini per la presentazione di nuove richieste ampliando la platea delle imprese beneficiarie.
«Nel presentare queste proposte che riteniamo essenziali per la sopravvivenza dell’intero sistema turistico regionale in questo momento di estrema difficoltà – sottolinea il presidente Adava Filippo Gérard – siamo stati mossi dal principio di non lasciare indietro nessuno, dai più grandi ai più piccoli, siano essi alberghi, chambre d’hôtes, agriturismi (che, oltre alla parte agricola, contribuiscono per ospitalità e ristorazione), ostelli, campeggi, rifugi alpini o bed&breakfast. Penso ad esempio proprio a questi ultimi che sino ad oggi, pur essendo riconosciti come strutture ricettive extralberghiere da una norma regionale, non avendo partita Iva e non avendo posizioni aperte presso l’Inps, non hanno potuto godere di alcun aiuto, neanche dei 400 Euro destinati alle persone fisiche».
«Abbiamo apprezzato molto tutte le iniziative di sospensione dei pagamenti avviate sinora – continua Gérard – ma adesso è urgente mettere in campo iniziative strutturali, dando risposte concrete e tangibili al mondo del turismo che contribuisce in maniera determinante allo sviluppo economico della nostra Regione e che al momento è sicuramente il settore maggiormente colpito e penalizzato da questa crisi epidemiologica».
«Il momento è drammatico – conclude il presidente Adava – e lo abbiamo toccato con mano nei vari incontri di comprensorio parlando con i nostri associati. Dalle notizie sconfortanti che si apprendono in merito al settore turistico a livello mondiale, dobbiamo mettere in conto che dovremo affrontare anni veramente difficili. Nonostante questo, da parte di tutti i colleghi ho percepito chiaramente la voglia di ripartire e di essere pronti non appena sarà possibile, ma abbiamo necessità di avere risposte non più revocabili da parte della politica, ma soprattutto di toccare con mano fatti concreti per le aziende. Il denaro che deve essere immesso nelle aziende non rappresenta una forma di assistenzialismo, bensì un necessario investimento sul futuro di un settore economico così importante per la nostra Regione».
Le misure che chiede di mettere in atto l’Adava si aggirano sui 140 milioni.
(re.aostanews.it)