Consiglio Aosta: anche nell’emergenza vincono le bandierine
Mattinata di discussioni fiume nell'assemblea in videoconferenza. Sul tavolo, misure e sussidi per il commercio: invece di arrivare a un accordo comune si va tutti per la propria strada
Niente, nemmeno all’epoca dell’emergenza Coronavirus il consiglio di Aosta riesce a trovare una quadra che soddisfi le diverse esigenze.
Tutti, alla fine, bramano per vedere la propria bandierina sui provvedimenti, nonostante gli spunti di alcuni e la volontà della presidente Sara Favre per arrivare a un accordo, tradotto in una convergenza e modifica di un ordine del giorno, peraltro già presente e ampiamente condiviso.
Sul tavolo tre iniziative presentate dalle minoranze e da alcuni elementi della maggioranza (Luca Zuccolotto, Andrea Parone e Pitero Verducci su tutti), che in sostanza chiedevano promesse in materia di sostegno al commercio: taglio o riduzione della Cosap, maglie larghe sui déhors con la concessione di ulteriori spazi e annullamento del pagamento delle zone blu almeno per il sabato.
Per contro, la maggioranza a proporre le idee pensate finora, come la posa di déhors in piazza Chanoux, altre piazze e altre vie aostane, la volontà di pensare alla creazione di zone “30” e ipotizzare il taglio della Cosap, ma solo alla luce di una revisione dei conti e degli equilibri di bilancio.
La discussione
Tutto questo ha portato a un dibattito eterno, con tanti spunti utili, alcune apparenti convergenze, ma un nulla di fatto finale che ne macchia un po’ la portata.
Ad aprire le danze Etienne Andrione, che ha ricordato «le tante iniziative per diminuire il carico burocratico» e l’approvazione di «un nuovo regolamento che ormai è però obsoleto», chiedendo poi delucidazioni sul possibile ampliamento di déhors, la riduzione della Cosap e news sulle manifestazioni.
Andrione si è detto «soddisfatto per l’impegno dimostrato dalla vice sindaca», ma ricorda che «siamo a un mese dal primo giugno e non ci sono idee sulle superfici disponibili». E ha chiuso.
«Le priorità sono gli equilibri di bilancio? Ricordate che in merito alla Cosap si parla di cifre fasulle, visto che le attività rischiano di non riaprire; potete anche toglierla».
«Chiediamo che non vengano più fatti pagare i déhors e se possano essere fatti ingrandire – ha spiegato Vincenzo Caminiti, presentando l’iniziativa -. Chiediamo anche di non far pagare le zone blu, almeno il sabato pomeriggio, per aiutare anche i piccoli negozietti».
Il problema, ha evidenziato Caminiti, è che «si naviga a vista – ha sferzato -. Gli aiuti sono più importanti della salvaguardia del bilancio, a quello si troverà poi una soluzione».
«Ricordiamoci che le valutazioni incideranno sul futuro e su centinaia di posti di lavoro – ha rincarato la dose Giuliana Lamastra -. Ricordiamoci che ormai non esistono più maggioranza e minoranza, siamo in prorogatio, siamo solo trenta persone che hanno la possibilità di dire alla popolazione che il Comune c’è ed è vicino a loro».
L’ex assessore Andrea Paron ha chiesto che «dopo la battaglia del 2016 sulle nuove tariffe, si dia un segnale ai commercianti, restituendo qualcosa – ha detto -. Se ci prendiamo impegni che si potrebbero rivelare “pericolosi” per la tenuta del bilancio, potremo intervenire in qualsiasi momento».
«In un momento in cui siamo tutti in difficoltà dobbiamo mettere un tassello dopo l’altro – ha sottolineato Carola Carpinello -, ma ci vuole un lavoro sinergico per investire sul tessuto economico e sociale della città».
Lorenzo Aiello ha parlato di iniziative «non in contrasto con un ordine del giorno simile a una letterina a Babbo Natale – ha ironizzato -. Se in due mesi di lockdown l’unica cosa che abbiamo partorito è dire che le imprese hanno bisogno di una mano, qualcosa non va».
Una stilettata è arrivata anche da Pietro Verducci, che ha ricordato come «il compito della politica, ora, sia di dare sicurezza e gestire il disagio. Qui siamo deficitari, ancora peggio a livello regionale: non sappiamo dare risposte tempestive e strutturali».
Amareggiato Luca Lotto (M5S). «Alcune iniziative sono state lodevoli, ci riconosciamo nella riduzione della Cosap e nel mantenimento della gratuità delle strisce blu – ha chiosato -. Siamo solo dispiaciuti che tutto ciò non sia confluito nell’ordine del giorno comune».
La vice sindaco
In tutto questo bailamme, la vice sindaco con delega al commercio, Antonella Marcoz, aveva provato a spiegare le idee dell’amministrazione.
Pur a fronte di «indicazioni ancora non fornite sulla riapertura», Marcoz ha parlato della volontà di «garantire lo stesso numero dei posti per i locali, facendo valutazioni sull’allargamento all’esterno».
Déhors in piazza Chanoux
Poi l’idea. «Stiamo capendo come utilizzare alcune aree comunali come piazze o vie chiuse, magari la sera o nel periodo estivo – ha continuato -. C’è bisogno di uno sfogo all’esterno e l’esempio può essere piazza Chanoux, che in accordo con le attività commerciali può diventare un grande déhors».
E sui pagamenti. «Questi mesi di chiusura prevedono l’esenzione o il rimborso, per il resto vogliamo arrivare ad annullare o ridurre la Cosap».
La lettera dell’Anci
Antonella Marcoz, poi, ha spiegato la propria posizione tirando fuori dal cilindro la lettera che l’Anci invierà al governo nazionale.
«Chiediamo il ristoro completo ai Comuni per le tasse non incassate, la messa a disposizione di risorse per esonerare le attività dal pagamento delle scadenze, l’esenzione dall’Imu di locali commerciali e alberghi» e altre cose, fino ad arrivare ad «altre forme di sostegno per evitare la desertificazione».
«Nessuno vuole sminuire le iniziative della minoranza – ha chiosato -, ma in questo momento uniti si avrebbe più forza».
Il sindaco
«Siamo tutti d’accordo che commercio e turismo sono i settori più penalizzati – ha ribattuto il primo cittadino Fulvio Centoz -, ma decidere adesso rischia di ipotecare somme che poi non sappiamo quando e se rientreranno».
Il sindaco ricorda di non poter «accendere mutui per cancellare la Cosap» e per questo «devo avere le certezze della copertura», in quanto dai mancati pagamenti della stessa e dalla gratuità dei parcheggi (per citare solo due elementi) «le mancate entrate sono ben oltre il milione».
Per questo «dobbiamo ragionare sul bilancio, aspettando di vedere cosa fanno Regione e Governo, così da intervenire nelle zone escluse» ha concluso Centoz.
«No decisioni affrettate»
Mentre l’assessore Delio Donzel ha espresso perplessità sul «prendere ora decisioni affrettate che rischiano di creare false aspettative», la “responsabile” del Patrimonio, Cristina Galassi, ha approfondito le problematiche finanziarie.
«Tante belle proposte – ha detto -, ma alla base ci sono gli equilibri di bilancio. Alla luce del calo di entrate, sarà difficile già oggi chiudere il documento contabile: stiamo facendo la ricognizione di oltre 300 voci, perché va benissimo sapere cosa si vuole fare, ma bisogna farlo con le risorse a disposizione».
(alessandro bianchet)