Emergenza coronavirus, Valle d’Aosta: la proposta per far ripartire l’economia di Rete Imprese
Artigiani e commercianti avanzano una proposta in 14 punti
Emergenza coronavirus, artigiani e commercianti valdostani di Rete Imprese Italia avanzano 14 proposte per far ripartire l’economia regionale.
Le proposte
- Introduzione di specifici contributi a fondo perduto del 30% per adeguamenti dei locali in cui viene svolta l’attività per contrastare il diffondersi dell’emergenza sanitaria. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai contributi in conto capitale è di euro 5.000 e quello massimo è di euro 36.000. La procedura per l’ottenimento deve essere snella, analoga a quella utilizzata per i contributi mobilità sostenibile (rif. Legge 16/2019).
- Indennizzo economico parametrato alla redditualità per le attività obbligate per provvedimento normativo a chiudere che hanno fatto registrare un calo di fatturato almeno del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
- Un indennizzo per piccole e micro imprese non soggette a sospensione ma che dimostrino, anche tramite autocertificazione, un calo di fatturato nei mesi di emergenza sanitaria superiore al 60%.
- Interventi per il mantenimento dei livelli occupazionali con contributi in conto esercizio in misura del 30/40% del costo del personale dipendente relativo ai primi tre mesi successivi al riavvio dell’attività a favore delle imprese che mantengono almeno i 2/3 dei livelli occupazionali pre crisi da erogarsi con forme snelle previa certificazione del soggetto che elabora i cedolini paga.
- Contributi a fondo perso del 40% del costo per l’affitto di locali e magazzini in cui le aziende svolgono le loro attività per la durata di 6 mesi dalla data di riapertura.
- Contributi a fondo perduto del 30% della spesa sostenuta per le aziende che hanno investito risorse, nei 18 mesi antecedenti l’inizio dell’emergenza COVID-19 e fino alla fine del 2020, per l’acquisto di beni strumentali nuovi (escluse le autovetture fatte salve le categorie dei noleggiatori e dei tassisti) per complessivi € 15.000 o oltre.
- Contributo a fondo perduto del 30% per spese sostenute per ripristino scorte o per scorte effettuate nei tre mesi antecedenti la chiusura obbligatoria.
- Sospensione di tasse e imposte regionali e comunali per quanto di competenza della Regione fino a tutto il 2020.
- Frammentazione dei grandi appalti in piccoli appalti sotto soglia in modo da favorire l’accesso alle gare anche alle micro e piccole imprese del territorio, con l’impegno delle P.A. di dare precedenza a imprese con sede in Valle d’Aosta adottando tutte le possibilità concesse in tal senso dal cosiddetto decreto sblocca cantieri (D.Lgs. 50/2016).
- Introduzione di voucher regionali per la ripresa dell’occupazione: per le attività del settore turistico, degli eventi e cerimonie e del settore servizi alla persona che hanno formalmente ricevuto l’annullamento della prenotazione per emergenza COVID-19, perché possano avere un voucher da rimpiegare entro un anno con una riduzione dell’offerta, quest’ultima sostenuta in quota parte dalla regione.
- Adeguamento in tempi rapidi del piano politiche del lavoro in base alle attuali criticità.
- Prevedere la possibilità di riapertura dell’attività per quelle aziende che sono in grado di garantire le condizioni sanitarie necessarie al contenimento del contagio da COVID-19.
- Prevedere la creazione di un tavolo di lavoro con la presenza delle associazioni di ciascuna categoria economica per stabilire anticipatamente e con chiarezza le misure sanitarie necessarie per una corretta conduzione dell’attività nella fase 2 di convivenza con la presenza del virus.
- Dagli interventi a sostegno delle imprese sopra esposti si richiede che non venga presa in considerazione la regolarità contributiva in quanto in questo periodo, data l’emergenza andrebbe potenzialmente ad inficiare ogni forma di al mondo imprenditoriale
(re.aostanews.it)