Coronavirus, Jeune Vallée d’Aoste: «Insensato riaprire scuole a maggio»
Rientro a scuola a metà maggio: infelice uscita dell'assessore all'Istruzione Chantal Certan e di Alliance valdôtaine
Coronavirus. Rientro a scuola a metà maggio: infelice uscita dell’assessore all’Istruzione Chantal Certan e di Alliance valdôtaine. A denunciarlo il movimento Jeune Vallée d’Aoste. «Meglio programmare bene il rientro in autunno».
Pressapochismo
«Crediamo che questa dichiarazione sia pressapochista nonché incosciente del contesto scolastico valdostano. Quest’ultimo, infatti, già nella sua ordinarietà presenta diverse criticità per quanto concerne l’edilizia scolastica, la quale si trova in un’ormai “perenne” fase di transizione. E’ evidente l’impossibilità di espletare le attività didattiche in aula garantendo al contempo le misure di distanziamento sociale e areazione degli ambienti, necessarie al progressivo rientro della pressione sulle nostre strutture sanitarie fortemente richiesto durante la fase 2. Inoltre, anche il settore dei trasporti, utilizzato ogni giorno da centinaia di studenti e insegnanti costituirebbe un’ulteriore problematica a cui far fronte».
In prospettiva
«In ottica propositiva, piuttosto, chiediamo che si sfrutti il tempo a disposizione per organizzare il sistema dei trasporti e le strutture scolastiche prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, in vista di un possibile ritorno del virus in autunno (come paventato da alcuni esperti); al fine di essere – almeno in questo caso – lungimiranti e di poterci scoprire felicemente capaci di vivere e imparare nella quasi ordinarietà anche in tempi di contagio, senza dover per questo stressare eccessivamente gli eroi dal camice bianco così come gli insegnanti, alunni, dirigenti scolastici e famiglie che ancora una volta hanno dimostrato di saper rispondere autonomamente alle difficoltà del periodo».
«Proponiamo infine, tenendo conto che, stando al decreto ministeriale, un rientro in classe prima del 18 maggio comporterebbe l’espletamento delle prove scritte, che si valuti la possibilità di utilizzare spazi più ampi – come le palestre scolastiche – per l’espletamento della prova scritta di francese e dell’esame di stato, le cui modalità di svolgimento attendono comunque chiarimenti ministeriali che terranno conto dell’andamento epidemiologico. A tal proposito, sarebbe interessante capire come intenda agire il Governo Regionale in merito alle prove di accertamento linguistico (Certification) che, come è risaputo, sono condizione di accesso al Comparto Unico Regionale».
(re.aostanews.it)