Coronavirus: sì a una campagna di tamponi e test sierologici
Il Consiglio vota all'unanimità un ordine del giorno presentato dal M5S
Coronavirus. Sì a un maggiore numero di tamponi e di test sierologici. L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle passa all’unanimità. Impegna il Governo regionale a attivare una consistente attività di screening sulla presenza del Covid-19 fra i valdostani.
Le categorie
Elenca le persone che, attualmente o in previsione, operino a contatto con la popolazione, quali operatori sanitari e sociosanitari, volontari della protezione civile, forze dell’ordine, addetti alla cassa e/o al bancone in attività consentita, addetti alle consegne e/o ai ritiri a domicilio, operai presso i cantieri edili e forestali, personale della pubblica amministrazione per il quale sia prevista la presenza fisica sul posto di lavoro.
Il dibattito
«Non si tratta di disconoscere il lavoro fatto fin qui ma l’emergenza sanitaria va arginata. Questo a noi sembra un buon metodo». Scandisce il capogruppo di Alliance valdôtaine Patrizia Morelli.
Così Chiara Minelli. «Sappiamo che abbiamo la facoltà di poter decidere in maniera autonoma. Dovevamo partire prima. Facciamolo almeno ora. La ripresa dovrà essere accompagnata».
«Votiamo convintamente questo ordine del giorno. Il Veneto è stato un esempio e noi vorremmo seguirlo. Cerchiamo di percorrere la strada giusta». Ha sottolinearlo il consigliere Claudio Restano.
Sì da Stella Alpina perché «dobbiamo guardare con attenzione al futuro» dice Carlo Marzi (Stella alpina).
Favorevole anche l’Uv che parla per bocca di Flavio Peinetti (medico).
«E’ tutto da dimostrare che la bassa mortalità del Veneto sia dovuta ai tamponi fatti a tappeto. I tamponi sono gravati da falsi negativi. Prima di sparare dati, dobbiamo aspettare la fine dell’emergenza nella nostra regione. Alla fine le regioni si troveranno ad avere più o meno gli stessi dati, Lombardia esclusa. Sono favorevole ai tamponi fatti a operatori e categorie più fragili, tenendo sempre ben presenti i falsi negativi di cui si dovrà tenere conto anche nella seconda fase. Riusciremo a debellare il virus solo con il vaccino. Ma questo non avverrà prima di un anno. La grande sfida è imparare a conviverci».
(danila chenal)