Emergenza Coronavirus, ISAV: alla clinica di Saint-Pierre la situazione è sotto controllo
Le precisazioni della Direzione sanitaria della struttura: purtroppo sappiamo che un tampone negativo non dà certezze assolute
La situazione di Isav è sotto controllo. Lo sostiene la Direzione sanitaria della clinica di Saint-Pierre attraverso una nota di oggi, 13 aprile, che scrive ai giornali dopo le precisazioni sempre di oggi della Direzione strategica dell’Azienda Usl delal Valle d’Aosta.
ISAV sottolinea che:
- al secondo piano sono presenti solo pazienti con doppio tampone negativo e asintomatici in fase di dimissione / trasferimento.
- La Direzione generale ha deciso che per il momento ISAV continuerà a gestire il primo piano COVID con equipe medici AUSL e con proprio organico come attualmente sta facendo e con un’ottima sinergia. Non sono previste al momento assunzioni di interinali.
Le precisazioni di ISAV
«Sin dall’inizio dell’emergenza, ISAV ha posto in essere molteplici azioni preventive a tutela di pazienti e operatori», si legge nella nota. Nello specifico, già dal mese di febbraio:
- È stato avviato il triage in ingresso per tutti (operatori, pazienti fornitori)
- Sono stati ristretti gli accessi ai parenti fino al blocco totale del 6 marzo
- È stata redatta e messa in uso procedura per la gestione dei casi sospetti (che prevede isolamento, DPI, richiesta tampone e trasferimento in ospedale)
- Sono stati forniti agli operatori i DPI necessari come da linee guida ministeriali
- In via cautelativa, già dal mese di marzo con il personale interno più fragile/anziano (medici, ausiliari, infermieri) è stato concertato il non accesso alla struttura a tutela della loro salute.
La situazione attuale all’ISAV
ISAV rende che «al momento ci sono 5 operatori positivi non in servizio, di cui 2 prima ancora della suddivisione tra reparti Covid e e non Covid. Non risultano ad oggi né medici né fisioterapisti positivi, né operatori socio sanitari al primo piano, contrariamente a quanto riferito da alcuni organi di stampa.
Secondo piano no Covid
ISAV informa che «i pazienti inviati dalla geriatria/lungodegenza/altri reparti erano tutti a tampone negativo in ingresso (come da procedura concordata con AUSL) contrariamente a quanto asserito da più parti e come tali sono stati accolti e trattati in ISAV. Le mascherine erano comunque in uso sia al personale sia ai pazienti durante i trattamenti e l’assistenza all’igiene/infermieristica. Ciononostante ad aprile si sono registrati dei casi sospetti trattati con tutti i DPI necessari, i pazienti sono stati adeguatamente isolati e trattati con procedura specifica (con immediata richiesta di tampone e invio in ospedale). Ancor prima del risultato – il primo positivo risale al 7 aprile – abbiamo tenuto comunque alto il livello di attenzione in reparto. Il virus si conosce giorno per giorno ed è subdolo».
In conclusione secondo ISAV «non è AUSL il problema o ISAV che peraltro si sta adoperando molto – come tutti – in tale gestione dell’emergenza, nel rispetto di tutti i protocolli e i decreti vigenti. Sappiamo ormai che purtroppo anche un tampone negativo dà garanzie ma non certezze assolute e che un paziente può anche positivizzarsi in un secondo momento dall’effettuazione dello stesso e questo vale ovunque a prescindere da ISAV».
(re.aostanews.it)