Confinamento da Coronavirus, rischio abbuffate e troppi spuntini: in consigli dell’esperta
I consigli per evitare di metter a rischio la salute con un eccesso di cibo
Confinamento da Coronavirus, rischio di mangiare di più. Abbuffate e stroppi spuntini sono un rischio reale.
«Ognuno di noi – spiega Lorella Champretavy, psicologa, psicoterapeuta e coordinatore del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare dell’azienda Usl della Valle d’Aosta -, di fronte a una situazione di emergenza come questa, sta sperimentando una vasta gamma di emozioni differenti: ansia, paura, preoccupazione, solitudine, ma anche noia sono reazioni emotive assolutamente normali. In questa situazione di “isolamento forzato” il cibo assume un ruolo particolarmente importante. Tutti noi abbiamo sperimentato in questi giorni chiusi in casa come il pensiero del cibo diventa un pensiero più ricorrente che riempie le nostre giornate».
Cibo amico e nemico
Il cibo si trasforma così in un ‘amico-nemico’ a seconda delle circostanze e spesso viene utilizzato per cercare di controllare le emozioni, per calmare la rabbia, per cercare di alleviare l’ansia, per placare il nervosismo o semplicemente come passatempo per riempire i momenti di noia.
«È importante in questo senso – continua la psicologa – riuscire a riconoscere i diversi utilizzi che facciamo del cibo e a differenziare le strategie per gestire le nostre emozioni. L’effetto calmante del cibo, oltretutto, dura solo per pochi istanti e spesso lascia poi il posto ad altre emozioni negative, tra cui il senso di colpa e la paura di ingrassare».
Quali sono allora le alternative per svagare la mente ed evitare di aprire il frigorifero?
«Potrebbe essere utile provare soluzioni differenti per cercare di rilassarci come fare una doccia o un bagno caldo, prenderci cura di noi stessi, ascoltare un po’ di musica, leggere un libro o vedere un bel film», dice Champretavy.
Anche parlare con qualcun altro può essere di aiuto. «Condividere con qualcun altro il nostro stato emotivo, parlandone direttamente se possibile oppure anche attraverso i messaggi o gli altri canali virtuali può essere di grande aiuto», spiega la dottoressa.
Allo stesso tempo però è importante ascoltare i segnali del proprio corpo, cercando di distinguere i segnali della fame fisiologica da quelli della ‘fame emotiva’.
Consigli
«Può essere utile in questo senso cercare di regolarizzare il più possibile gli orari dei pasti, inserendo oltre ai pasti principali gli spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio, che aiutano a evitare di spiluccare e di assumere cibo in altri momenti della giornata», consiglia Champretavy.
Disturbi alimentari
Consigli che sono di particolare aiuto soprattutto per le persone che hanno problemi di alimentazione incontrollata o di bulimia nervosa. «Chi soffre già di disturbi di questo tipo, in questo periodo può sentirsi maggiormente a rischio di perdite di controllo. Consiglio in questo caso di pianificare attentamente la propria alimentazione, cercando di attenersi a quanto stabilito e evitando il più possibile di mangiare fuori pasto. È altrettanto importante poi evitare l’assunzione dei cibi a rischio che tendono a scatenare le abbuffate (dolci, cioccolato, biscotti ecc) prediligendo alimenti più salutari e che richiedono una preparazione. Se possibile, è preferibile evitare di mangiare da soli e assumere possibilmente i pasti in presenza di altri familiari. Il Dipartimento di salute mentale sta comunque cercando di mettersi in contatto telefonico con i pazienti per monitorare e gestire le eventuali criticità».
L’isolamento forzato potrebbe però essere anche un’occasione per curare maggiormente l’alimentazione che, a causa della vita frenetica di tutti i giorni, diventa spesso sregolata e frettolosa.«Avendo più tempo da dedicare alla cucina, possiamo ridurre l’assunzione di cibi pronti, prediligendo cibi più sani ed equilibrati – sottolinea Champretavy -. Inoltre questa può essere l’occasione per imparare a rallentare i ritmi e mangiare più lentamente e per apprezzare maggiormente il momento conviviale dei pasti con i propri familiari. Sbizzarrirsi in cucina, sperimentando nuove ricette, magari con il coinvolgendo anche di figli o degli altri familiari, potrebbe essere oltretutto una buona strategia per ingannare il tempo».
Non tutti i mali vengono per nuocere
Un isolamento che, oltre a tutelare la nostra salute, può essere infine un’occasione per riscoprire l’importanza delle piccole cose.
«Non tutti i mali vengono per nuocere: proviamo a vedere il lato positivo e vediamo questo isolamento come un’occasione per imparare a rallentare i ritmi frenetici che la vita spesso ci impone, ricavandoci del tempo da dedicare alle cose importanti, per passare più tempo con i nostri familiari, per parlare di più, per giocare con i nostri bambini», conclude la dottoressa.
(s.c.)