In barba ai divieti: dopo i rocciatori a Courmayeur, sanzionati 2 scialpinisti a Breuil-Cervinia
Interventi della Guardia di Finanza
Da chi è stato trovato ad arrampicare su roccia o in giro in mountain bike a Courmayeur, fino agli scialpinisti sotto la Gran Becca. Sembrano non bastare le sanzioni amministrative comminate dalla guardia di Finanza di Entrèves (Courmayeur) e Breuil-Cervinia (Valtournenche): c’è chi continua a uscire di casa per divertirsi, approfittando di giornate splendide, incurante delle disposizioni del DCPM del Consiglio del Ministri volto al contenimento del contagio da coronavirus.
Gli ultimi due casi ieri sera, venerdì 10 aprile, a Breuil Cervinia. La Guardia di Finanza ha sorpreso e sanzionato due scialpinisti, entrambi turisti. Uno era stato visto salire verso i 2800 metri del rifugio Oiondé, mentre l’altro è stato “pizzicato” al rientro della sua gita, durata tutto il giorno.
I finanzieri, mentre stavano compilando il verbale di sanzione del primo scialpinista fermato in paese, ne hanno individuato un secondo, il quale stava rientrando da un giro in solitaria iniziato all’alba.
Il divieto
Il DCPM del 9 aprile ribadisce le disposizioni precedenti. L’articolo 1 alla lettera F recita: non è consentito svolgere attività ludico o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni persona. Ecco: arrampicare su roccia, andare in mountain, fare escursioni su sentieri o praticare scialpinismo non sono generalmente attività motorie che si svolgono nei pressi delle abitazioni.
I dubbi dei cittadini
Soprattutto sui social, gli italiani brontolano per le restrizioni imposte dal Governo.
Chi posso contagiare o da chi mi posso far contagiare se vado a fare un passeggiata in un bosco o sentiero o addirittura una sciata in solitaria? In tanti se lo chiedono in questi giorni di isolamento a causa del coronavirus. E’ ovvio che in questi casi il rischio contagio è praticamente nullo, a patto che non succeda l’imprevisto. E per imprevisto parliamo di incidente. Se per caso, infatti, ci si dovesse far male, l’eventuale soccorso con trasporto in ospedale creerebbe non pochi problemi sia ai soccorritori che al personale sanitario, già oberati di lavoro per garantire sicurezza e assistenza ai malati Covid.
(re.aostanews.it)