Emergenza coronavirus: Courmayeur sospende il pagamento delle tasse comunali
Approvato nelle seduta di ieri, lunedì 7 aprile, il bilancio di previsione 2020-2022. Contraria la Minoranza
Emergenza coronavirus, Courmayeur sospende il pagamento delle tasse comunali. E approva il bilancio di previsione per il triennio 2020/2022.
Si tratta di «un passo obbligato per impedire che in un momento simile non si possa disporre rapidamente e con efficienza delle risorse economiche necessarie», spiega la maggioranza.
La sospensione delle tasse comunali
Durante la seduta sono state anche sospese, su proposta del sindaco Stefano Miserocchi, alcune tasse e imposte comunali per «cominciare sin da subito a dare risposte concrete sulla crisi».
Le scadenze della tassa di soggiorno, previste per il 15 maggio e il 15 novembre 2020, saranno posticipate rispettivamente al 1° ottobre 2020 e al 1° aprile 2021.
Per quanto riguarda la COSAP, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, la scadenza per importi sino ad 800€, prevista per il 30 aprile, sarà posticipata al 1° ottobre.
La scadenza per gli importi superiori a 800 €, previste per il 30 aprile e 30 luglio 2020, vengono spostate al 1° ottobre 2020 e al 1° marzo 2021.Per quanto riguarda infine gli affitti dei locali commerciali di proprietà comunale, il pagamento della mensilità dovute nei mesi di marzo, aprile e maggio viene posticipato a partire dal mese di ottobre.
Il bilancio di previsione
Il Consiglio comunale ha approvato anche, con 8 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto, il bilancio di previsione 2020/2022. Approvazione su cui non sono mancati gli scontri fra maggioranza e opposizione.«Il compito di tutti noi – ha evidenziato il vicesindaco Paolo Corio nel corso della presentazione del documento – è quello di guardare avanti ed ognuno, per il proprio compito, procedere, operare e decidere per il bene comune e per quello specialmente della Comunità di Courmayeur». E ha aggiunto: «L’approvazione del bilancio è un passo obbligato per impedire che in un momento simile non si possa disporre rapidamente e con efficienza delle risorse economiche necessarie».
Le risorse liberate con l’approvazione del bilancio saranno utilizzate «per correre in soccorso alla nostra comunità, attraverso lo strumento delle variazioni di bilancio, e solo quando saranno delineati gli scenari del dopo-epidemia e sarà chiarito il contesto legislativo di contorno».
Opposizione contraria
Dal canto suo, in un comunicato, la Minoranza punta il dito: «È un bilancio vecchio, che richiederà profondi cambiamenti per essere adeguato ad una seria azione di governo dell’emergenza e dei mutamenti di visione indispensabili a rispondere ai nuovi scenari che abbiamo davanti oggi».
Nei giorni scorsi, i consiglieri di minoranza avevano presentato una serie di proposte al sindaco, chiedendo di ritirare il bilancio di previsione 2020-2022, per poterlo discutere e rivedere assieme.
«Purtroppo la maggioranza ha rifiutato questa proposta e ha voluto portare comunque il bilancio in Consiglio, con il risultato che oggi è stato approvato, con il minimo dei voti favorevoli necessari, un documento vecchio, inadeguato, inutile e insufficiente per aiutare i nostri concittadini».
Le proposte della minoranza
Secondo i gruppi di minoranza, la sospensione del pagamento delle imposte comunali non sarebbe sufficiente.«È necessario agire anche sull’esonero dal pagamento dei tributi di competenza locale, utilizzando, appena possibile, anche l’avanzo di amministrazione». A tal fine sarebbe utile anche rinviare «di almeno un esercizio gli investimenti sulle opere pubbliche differibili, per recuperare risorse».
La Minoranza ha inoltre proposto di predisporre un piano turistico pluriennale «finalizzato alla pianificazione e programmazione di tutte le azioni necessarie per il sostegno della comunità e degli operatori e soprattutto al rilancio e riposizionamento della località, tenuto conto degli effetti recessivi intervenuti in questo periodo, per l’interro comparto e nello specifico per Courmayeur».
L’Opposizione si aspetta quindi di discutere tali proposte «attorno ad un tavolo di confronto, aperto anche alle associazioni di categoria che ci risulta non siano ancora state ufficialmente incontrate, al netto delle dichiarazioni (talvolta contraddittorie) apparse sulla stampa».
(s.c.)
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