Coronavirus, Valle d’Aosta prima regione per contagio
5,95 contagi ogni 1000 abitanti: bisogna restare a casa
La Valle d’Aosta è la regione d’Italia maggiormente colpita dal coronavirus. Il rapporto è di 5,95 contagi Covid-19 ogni 1000 abitanti. E’ quanto si legge nel report – fondato sui dati della protezione civile – elaborato “a titolo personale” da Paolo Spada, chirurgo vascolare all’Humanitas Research Hospital di Milano. Lo riporta l’Ansa.
In Lombardia ci sono 4,88 contagiati ogni 1.000 abitanti, in Emilia Romagna 3,71, in Veneto 2,21, in Liguria 2,71, in Piemonte 2,69 e nelle Marche 2,85; a livello di province Bergamo ne ha 8,6, Brescia 7,25, Cremona 11,5, Lodi 9,72, Milano 3,33, Alessandria 3,78, Torino 2,55, Trieste 2,78, Trento 4,1, Padova 2,81, Verona 2,75, Piacenza 9,9, Reggio Emilia 5,47, Parma 4,87, Rimini 4,49, Modena 3,6, Pesaro 5,07.
Le polemiche
Sulle motivazioni del dato del contagio alcune sono settimane che si discute. A fine febbraio, quando l’attuale pandemia era ancora una epidemia in fase di crescita, il Governo e gli albergatori valdostani invitavano i turisti a venire in Valle d’Aosta «perché meta sicura». Pochi giorni dopo la marcia indietro, soprattutto dopo il weekend folle del 7 marzo quando sulle piste da sci valdostane si registrarono migliaia di persone come nel periodo natalizio. Ne sono scaturite violente polemiche.
Molti dei contagiati e dei ricoverati nel reparto Covid-19 dell’ospedale Parini sembra abbiano avuto contatti con il mondo dello sci e della montagna per motivi professionali.
Bisogna stare a casa
Da quel fine febbraio in poi le ordinanze del governo regionale e le indicazioni dell’Unità di crisi hanno cambiato letteralmente direzione. «E’ necessario stare a casa, non c’è altra alternativa per poter contenere l’epidemia», dicono da giorni.
«C’è ancora troppa gente in giro – tuona il presidente-prefetto Renzo Testolin -. E’ inconcepibile che si vada in giro quando le regole sono chiare: c’è un DCPM e ci sono le ordinanze, quindi dubbi non ce ne possono essere».
«Qui ne va della vita di tutti: bisogna stare a casa», dice il coordinatore sanitario dell’emergenza, Luca Montagnani.
(re.aostanews.it)