Industria: la Cogne acciai speciali riapre alcuni reparti lunedì 6 aprile
Mercoledì 8 aprile, quando la riapertura parziale andrà a regime, saranno in servizio circa 260 dipendenti, il 23 per cento del totale.
Coronavirus: Cas riapre alcuni reparti dal 6 aprile. Al lavoro in 260 per lavorazioni acciaio consentite.
La Cogne acciai speciali riaprirà da lunedì 6 aprile alcuni reparti destinati a lavorazioni finalizzate a lavorazioni che rientrano nei codici Ateco consentiti dall’attuale normativa nazionale. Mercoledì 8 aprile, quando la riapertura parziale andrà a regime, saranno in servizio circa 260 dipendenti, il 23 per cento del totale.
La procedura di riapertura decisa dall’azienda è stata visionata dai sindacati.
Il sindacato
«Vengono assicurati i dpi personali e sono previsti turni sfalsati e con orari ridotti a 7 ore. A partire dalla sanificazione, tutto quello che poteva essere fatto per la sicurezza è stato fatto. E’ chiaro che bisognerà vigilare, però le premesse per lavorare in sicurezza ci sono» spiega Fabrizio Graziola, segretario generale Fiom Cgil Valle d’Aosta. «Non si può pensare di rimanere fermi per chissà quanti mesi», aggiunge. Lo stabilimento è chiuso dal 14 marzo scorso. La possibile riapertura totale martedì 14 o mercoledì 15 aprile dipenderà da eventuali proroghe delle attuali limitazioni legate all’emergenza coronavirus.
La nota dell’azienda
«Riprenderemo l’attività in modo graduale, all’interno delle filiere indicate dal relativo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri» spiega l’azienda in un comunicato.
La nota evidenzia come «Il presupposto dell’intesa con i sindacanti nasce dalla condivisione del fatto che la Cogne Acciai Speciali deve restare un luogo sicuro e che per mantenere questa condizione i comportamenti dell’azienda, del personale e dei terzi devono uniformarsi con consapevole, costante e collaborativa puntualità alle disposizioni del Protocollo aziendale».
Tra le altre cose, è prevista la costituzione di un apposito Comitato misto azienda-OoSs, con la presenza del medico competente.
E proprio l’organismo ha verificato «le misure messe in atto dall’azienda per elevare gli standard di sicurezza per i lavoratori: sanificazione dell’intero stabilimento, potenziamento del servizio di pulizia, igienizzazione e sanificazione di locali, impianti, mezzi, strumenti e uffici». Il tutto completato da «nuove procedure operative generali, specifiche per area e di dettaglio per le singole attività».
Inoltre, l’azienda comunica che i dipendenti saranno dotati di «mascherine e guanti che dovranno essere utilizzati durante le fasi di lavoro», saranno «ridotti al minimo gli spostamenti interni e l’utilizzo di mezzi aziendali» e verranno chiusi «spogliatoi, docce e mense».
Infine, l’azienda comunica la «riduzione dei turni e dell’orario di lavoro, oltre che il potenziamento del lavoro agile».
Insomma, la i reparti che riapriranno (lavorazioni a freddo e forgia) vedranno la presenza di «circa il 23% dei lavoratori totali, suddivisi su due o tre turni al fine di limitare le compresenze e contenere gli spostamenti sul territorio».
(al.bi.)