Aiuti alimentari: ad Aosta vanno 180 mila euro, Centoz «Più di 400 persone usano i pacchi alimentari»
L'assessore comunale Luca Girasole annuncia: «Presto un numero ad hoc per chi ha bisogno del bonus per fare la spesa»
Aiuti alimentari: ad Aosta vanno 180 mila euro, Centoz «Più di 400 persone usano i pacchi alimentari».
Dei 676 mila 921 euro spettanti alla Valle d’Aosta, 180 mila 295 andranno al comune di Aosta. Si tratta di cifre previste da Roma per sostenere, tramite buoni spesa, le famiglie in difficoltà che a causa dell’emergenza coronavirus non riescono a fare la spesa.
Grazie a una variazione al bilancio, il comune intende di fatto anticipare quanto lo Stato verserà più avanti.
Presto per capire se si tratta di una cifra sufficiente per far fronte alla richiesta. «Siamo al lavoro per fare il punto della situazione – spiega il sindaco del capoluogo regionale Fulvio Centoz -. Sappiamo che indicativamente ci sono 420 famiglie che utilizzano i pacchi alimentari normalmente. Però non è detto che tutti quelli che avranno diritto al bonus, in quanto questo spetta a chi non percepisce altri contributi pubblici». Non si tratta chiaramente di una “fotografia” del dato preciso; gli uffici, infatti, sono impegnati in un dettagliato lavoro di “mappatura” delle famiglia in una situazione di bisogno.
A quanto appreso, l’assessore comunale alle Politiche sociali Luca Girasole è al lavoro su una delibera che sarà analizzata mercoledì 1° aprile dalla giunta riunita in seduta straordinaria.
Proprio Girasole annuncia quello che presumibilmente sarà l’iter: «Sarà individuato un numero di telefono ad hoc, quindi chi ha bisogno potrà chiamare per chiedere un sostegno. Presumibilmente risponderà un assistente sociale e, dopo l’informativa sulla privacy, si procederà con le verifiche del caso per capire se effettivamente la persona non riceve altri sussidi, come ad esempio il Reddito di cittadinanza. Se dalle verifiche emerge che è tutto a posto, tramite la co-progettazione, sarà possibile fornire una sorta di lista della “spesa”. Le cooperative quindi provvederanno e consegneranno tutto a domicilio».
Per il momento, «tempistiche precise per l’attivazione del servizio preferisco non darne – aggiunge Girasole -, comunque siamo al lavoro e cerchiamo di fare il prima possibile».
Stando a quanto comunicato dall’assessore, «già in questi giorni mi sono arrivati messaggi di persone in difficoltà. La cifra (i 180 mila euro ndr) speriamo che sia sufficiente. Non credo ci siano migliaia di famiglie che non riescono a fare la spesa, sicuramente però c’è qualcuno in questa situazione. Bisogna quindi dare subito una risposta a questi ultimi, poi cercheremo di capire cos’altro si può fare».
(f.d.)